Una vicenda ancora tutta da chiarire, ma indubbiamente una magra figura per la classe politica pescarese che, in tempi di crisi e lotta alle caste, torna a ribadire l’esistenza di privilegi garanti e/o pretesi grazie allo status attribuito a chi siede su uno scranno. Il caldo di ferragosto ha sollevato la polemica sugli abbonamenti gratuiti concessi, fino alla passata stagione calcistica, dalla Pescara Calcio ai componenti del Consiglio comunale. La Società biancazzura, che ieri ha esordito nella prima giornata del ritorno in serie A dopo vent’anni, ha negato ora questa concessione, scatenando le proteste del presidente della commissione Finanze Ranieri e del revisore dei conti Di Nisio. Se il Delfino ha concesso gli ingressi stagionali solo a sindaco e assessore allo Sport, i due consiglieri hanno rimarcato come lo statuto comunale consenta ai componenti dell’Assise civica di accedere liberamente per controllo a tutti gli impianti comunali, stadio Adriatico compreso. Insieme alla quasi totalità dell’opinione pubblica, che si domanda quale coincidenza porti un consigliere a controllare cosa accade di strano allo stadio di domenica pomeriggio, vari esponenti di maggioranza e opposizione si sono scagliati contro i colleghi.
Pessima figura archiviata, insieme ai primi 3 goal incassati ieri dalla squadra di Stroppa dall’Inter, il caso è tornato a gonfiarsi pesantemente stamattina, durante la seduta consigliare. È stato ancora una volta Fausto Di Nisio, peraltro vicepresidente del Consiglio, di sospendere i lavori dell’aula, appena cominciati intorno alle 10, in segno di protesta contro la polemica innescatasi. Più acceso l’intervento del vice capogruppo Pd Enzo Del Vecchio, rivoltosi al sindaco con parole durissime, riferite così dallo stesso Albore Mascia: “Sindaco non ho neanche la voglia di guardarla in faccia perché mi fa pena, mi fa pena, lei mi fa pena letteralmente, mi fa pena, non ho neanche la voglia di guardarla in faccia perché mi rovinerei la giornata” e ancora “una settimana di fango su tutto il Consiglio comunale, su tutta la città, non ha avuto la dignità di una parola di questo signore. E’ andato a pranzo a sottoscrivere qualche accordino su un tovagliolo di ristorante”, e infine, “sono tre anni e mezzo che questo signore sta gettando questa città nello sconcerto più totale, questo è questo signore narcisista, egoista, che soltanto quando toccano la sua persona, la sua faccia, si ricorda di non aver richiesto mai i biglietti’. Al centro dell’aspra critica del Democratico l’ormai famosa ‘lista dei 150’, ovvero i nomi dei consiglieri che avrebbero effettuato richiesta alla Pescara Calcio per l’erogazione dei tagliandi nominativi, come riferito dagli stessi dirigenti biancazzurri. Per Mascia, “una lista nata da un equivoco di comunicazione”, ma per la conferma bisognerà attendere che gli atti, richiesti nei giorni scorsi ma misteriosamente scomparsi, nonostante l’intervento in municipio dei carabinieri, vengano consegnati a Di Nisio. Intanto Mascia, incalzato da Del Vecchio per la mancanza di intervento sulla vicenza, risponde all’oppositore con la minaccia legale: “Credo che oggi il Consiglio comunale di Pescara abbia scritto una delle sue pagine più tristi. Oggi Del Vecchio ha offeso non solo l’uomo Luigi Albore Mascia, ma il sindaco della città, democraticamente eletto, ovvero ha offeso l’Istituzione che rappresento e l’intera comunità. Ho già chiesto alla Presidenza del Consiglio l’acquisizione dell’intervento integrale del consigliere Del Vecchio per verificare l’entità delle ingiurie e delle diffamazioni in esso contenute contro le quali mi muoverò nelle sedi più opportune”. Senza risparmiarsi come tifoso: “A questo punto ritengo debba concludersi una polemica stucchevole che non ha fatto e non fa bene alla città, e piuttosto si torni a parlare del calcio giocato e dell’impegno che tutto il territorio deve garantire per la nostra squadra”.
Un’operazione matematica tanto semplice quanto emblematica della vicenda: se i consiglieri comunali sono 40, perché sarebbero 150 le richieste inoltrate, secondo quanto riferito dalla Pescara Calcio? Se lo chiedono anche i rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle: “E allora a chi erano indirizzate queste tessere?”. Come i grillini, in tanti si sono interrogati, stante anche le pronte dichiarazioni dei politici reattivi a mostrarsi in fila ai botteghini e in tanti a giurare che mai hanno bussato in questua alle porte del Delfino. “C’è un modo molto semplice per sgombrare il campo da tutti i dubbi”, dice il Movimento 5 Stelle, oggi pomeriggio in sit-in sul piazzale del Comune, “il sindaco e i consiglieri comunali ci facciano vedere oggi stesso la lista delle 150 tessere gratuite in modo che i cittadini sappiano chi mente e chi dice la libertà”.
Daniele Galli