Chieti. Il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio ha chiesto all’assessore regionale al servizio idrico integrato Angelo Di Paolo di convocare un incontro con Aca e Sasi, con il commissario dell’Ato Pierluigi Caputi, con i presidenti delle Province di Chieti e Pescara ed i sindaci, per una verifica della situazione relativa agli investimenti sul capitolo dell’adduzione e della distribuzione dell’acqua potabile.
Questo a causa dell’emergenza idrica che si è abbattuta a Chieti, Lanciano e il resto della provincia, ma che si fa sentire anche nel pescarese.
“In un momento in cui mezza regione soffre per la carenza idrica, in cui i turisti vanno via perché non sopportano il disagio che deriva dall’erogazione a singhiozzo dell’acqua, è oltremodo necessario – afferma il presidente Di Giuseppantonio – procedere ad una verifica dei Piani d’Ambito che controlli le spese correnti di gestione, che dovranno essere ridotte a beneficio degli investimenti per interventi strutturali. Bisogna inoltre verificare la reale destinazione agli investimenti delle quote che i cittadini finanziano attraverso il pagamento delle tariffe dell’acqua. Ma bisogna anche accertare, con un monitoraggio completo e attento, la situazione delle perdite delle reti interne, visto che non possiamo continuare a pagare anche il prezzo degli sprechi mentre i cittadini hanno i rubinetti a secco. L’assessore Di Paolo dovrà anche dirci se dai fondi FAS si possono attingere risorse per migliorare l’adduzione e la distribuzione e dunque predisporre un piano di intervento di immediata attuazione. Tutti insieme, inoltre, dobbiamo fare pressione sul Governo affinchè nella prossima legge di stabilità si prevedano finanziamenti per l’Abruzzo ed in particolare per l’area Chieti – Pescara. Inoltre – conclude il presidente Di Giuseppantonio – rinnovo l’appello al Consiglio Regionale affinchè alla ripresa della propria attività approvi il Regolamento di attuazione della Legge regionale nr. 9/2011 che disciplina il riordino del sistema idrico integrato. Un provvedimento fondamentale per garantire una governance organica e coerente al sistema idrico e per vigilare sull’attività delle società che gestiscono l’erogazione idrica e che dovranno diventare vere e proprie case di vetro. Ma soprattutto per dare il via libera ad una serie di investimenti per interventi già progettati e pronti per essere cantierati”.
Questo è il commento del senatore del Pdl, Fabrizio Di Stefano, sulla crisi idrica che nelle ultime ore ha portato numerosi disagi nei comuni dell’hinterland frentano: “Credo che la politica, ed in particolare quella parte che rappresenta oggi la gestione della Sasi (Pd e Udc) debba farsi carico dell’incapacità gestionale della Società. Solo qualche settimana fa – prosegue Di Stefano – è stato inaugurato in pompa magna un nuovo tratto di conduttura che avrebbe dovuto, a loro dire, consentire un miglior approvvigionamento. In questi giorni stiamo assistendo invece ad un fallimento gestionale. I problemi tecnici ed i guasti alle condutture possono accadere, ciò che invece è inaccettabile è il non aver saputo allertare adeguatamente la cittadinanza per alleviarne i disagi ed il non saper risolvere celermente i problemi che causano continue interruzioni sulla rete idrica.Tutto questo è dovuto ad un’incapacità gestionale inconcepibile. E come se non bastasse alla Sasi si continua ad assumere senza concorsi per offrire un servizio paradossalmente sempre peggiore. L’unica azione plausibile di questo CdA – conclude il Senatore – a questo punto, dovrebbe essere rassegnare le proprie dimissioni, ma non dovremmo essere noi a chiederle, bensì la parte politica che essi rappresentano. Bene hanno fatto i sindaci del Pdl a non approvare i bilanci della Società: oggi questo fallimento dimostra che avevano ragione. E mentre nessuno se ne assume le responsabilità, tutti i cittadini, e gli operatori turistici in particolare, ne pagano le conseguenze ed i disagi”.