Mosciano. Lo scorso 30 Agosto, nel Comune di Mosciano Sant’Angelo, si è svolta la riunione della Commissione Speciale e temporanea su Contrada Marina, allargata alla presenza, oltre che delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale, anche al Geologo incaricato dalla Regione Abruzzo, Pietromartire e dall’Ingegnere del Genio Civile di Teramo, Misantoni, nonché alle rappresentanze dei cittadini coinvolti per il tramite del Comitato di Via Pescara.
“Purtroppo, a distanza di anni, i problemi – spiega la consigliera di Mosciano Nostra, Maria Cristina Cianella – che vedono protagonisti i cittadini della Contrada Marina non trovano soluzione, anzin sembrano peggiorare. Infatti la Commissione Speciale, istituita per iniziativa, su mozione, della Lista Mosciano Nostra e votata all’unanimità del Consiglio Comunale, non ha esercitato i poteri che le spettavano. Per iniziativa del suo Presidente (il Sindaco), detta commissione ha avuto una funzione del tutto marginale rispetto all’ausilio che, invece, doveva dare ai cittadini coinvolti nella frana. Relegata, come è stato nei fatti, ad una semplice commissione di formali comunicazioni del passaggio di atti e responsabilità tra enti. Il risultato? A distanza di anni, i cittadini che hanno perso le loro case non hanno ancora la possibilità di poter riacquistare una propria abitazione. Questo perché nell’ordinanza della Protezione Civile (cui sono state delegate tutte le funzioni di gestione del tema), il contributo elargibile per un nuovo acquisto (pari, cioè, all’80% del valore dell’immobile) non potrà essere concesso se
non ci sarà prima la demolizione dei fabbricati sgomberati. Demolizione, per la quale, viene elargito esclusivamente un contributo di 10mila euro. Come a dire:per acquistare un appartamento nuovo di 100mila euro (il cui contributo si riduce a 80mila-80% del valore dell’immobile, oltre l’importo di 10mila euro per demolire le case) devono bastare, necessariamente, 90 mila euro. Al resto ci pensano le tasche dei cittadini”.
Le persone coinvolte nella questione, sono, per lo più pensionati o, addirittura, pagatori di mutuo acceso per una casa da cui sono stati sgomberati. Di fronte questa situazione la lista Mosciano Nostra concorda con le richieste avanzate, nel corso della riunione, da parte della rappresentante del Comitato di Via Pescara all’Amministrazione, ossia, la richiesta di un sussidio comunale, quantomeno tale per far fronte alle spese di demolizione, anche se parzialmente; un impegno politico da parte della Maggioranza di Centro-sinistra a spendersi, nei tavoli istituzionali, a che l’obbligo della liquidazione del contributo per l’acquisto della nuova casa, non sia subordinato alla demolizione delle abitazioni sgomberate.
La Cianella ricorda che “le abitazioni sgomberate ed inagibili, a seguito del continuo movimento franoso della collina, non sono case abusive, bensì costruite su terreni censiti come edificabili e su regolare titolo edilizio rilasciato dal Comune moscianese. Questa considerazione, da sola, basterebbe perché il Comune si spendesse per rimediare, il più possibile, ovviamente dal punto di vista economico e politico, venendo incontro alle richieste delle famiglie coinvolte; famiglie già
scosse da quanto accaduto e che non hanno a disposizione le sostanze sufficienti per poter procedere, per come stabilita l’istruttoria da parte della Protezione Civile, alle liquidazioni. Ma non è tutto! Se quanto sopra, infatti, riguarda (se così vogliamo dire) il lato privato della questione, altrettanto gravoso è il lato pubblico. Infatti dalle notizie apprese dal Geologo intervenuto all’assise, la somma stanziata dalla Regione Abruzzo pari a 1.500.000,00 di euro, non sarà sufficiente a fermare il movimento della collina, che non ha mai smesso di muoversi e che, anzi, durante gli eventi piovosi, aumenta la sua attività. Pertanto la progettazione pensata per quella somma sarà, semplicemente, una misura temporanea e non definitiva. Alla luce di ciò, è opportuno che il Comune di Mosciano Sant’Angelo si attivi ancor più celermente a trovare soluzioni stabili per una parte del suo territorio che, in maniera neanche tanto lenta, sta inesorabilmente cambiando la sua struttura. Infatti insicuri potrebbero essere non solamente gli insediamenti umani che rientrano nell’area perimetrata dai tecnici come quella più a rischio, ma anche i terreni a confine della medesima area, nella stessa collina.Ci si aspetta, pertanto, un atto formale di individuazione delle aree sottoposte ad eventuale rischio, da parte della Maggioranza, oltre quelle già individuate, con tutte le conseguenze di Legge, come già richiesto da questa lista in sede di commissione, ed una immediata convocazione di Consiglio Comunale sul tema”.
Per Mosciano Nostra “sono passati già tre anni e la situazione di Contrada Marina di Mosciano Sant’Angelo invece che migliorare è disastrosamente peggiorata. Al problema della frana, infatti, è giusto ricordarlo, si è unito anche quello delle case del Villaggio Roccetti, danneggiate a seguito delle scosse di terremoto. Non è più possibile perdere ulteriore tempo, mascherando l’inerzia amministrativa dietro al rimbalzo di responsabilità tra gli enti coinvolti”, conclude la Cianella.