Un consorzio commissariato il cui commissario, in scadenza di mandato, invece di procedere semplicemente all’ordinaria amministrazione, delibera di ampliare la discarica per un volume di ben 360mila metri cubi.
Discarica che oltretutto si trova a poche centinaia di metri da un sito di interesse comunitario per le sue eccezionali peculiarità paesaggistiche e al cui interno è addirittura presente una Riserva naturale. La giunta D’Alfonso non conceda il via libera definitivo per ingrandire la discarica di Santa Lucia di Atri. Se lo facesse, l’intera comunità atriana insieme a quelle dei Comuni confinanti si ribellerebbero dando giustamente vita a manifestazioni per la tutela dell’ambiente e del territorio”. E’ netta la presa di posizione del Consigliere regionale Leandro Bracco riguardo le molteplici preoccupazioni che da un mese a questa parte stanno vivendo la popolazione di Atri e quella dei Comuni limitrofi dopo che il 2 agosto scorso, con la delibera numero 38, il Consorzio comprensoriale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ‘Area Piomba Fino’ ha deciso che la discarica di Santa Lucia del centro atriano debba essere ampliata di 360mila metri cubi.
“Un provvedimento scellerato – evidenzia l’esponente di Sinistra Italiana – verso il quale l’amministrazione comunale di Atri, i comitati cittadini, il Wwf e l’associazione Italia Nostra hanno espresso la più ferma e categorica contrarietà. Mi chiedo – prosegue Bracco – quali siano stati i ragionamenti tramite i quali il commissario del consorzio Alessandro Italiani sia giunto alla conclusione di deliberare un ampliamento della discarica così massiccio nonostante a ridosso della stessa si trovi una splendida Riserva naturale d’interesse comunitario”. “Per non parlare poi del fatto – sottolinea il Consigliere regionale – che il raggiungimento dei limiti di conferimento non è causato dai rifiuti provenienti dai Comuni consorziati bensì dall’immondizia proveniente da fuori Abruzzo”. “Oltre all’appello indirizzato all’esecutivo D’Alfonso affinché non conceda il nullaosta per l’ampliamento della discarica – riferisce Bracco – mi rivolgo anche ai sindaci degli otto Comuni che costituiscono il consorzio ‘Area Piomba Fino’ per fare in modo che facciano sentire la propria voce e tutelino gli interessi delle relative comunità.
A parte il sindaco di Atri Gabriele Astolfi che ha preso posizione in maniera ferma contro l’ingrandimento della discarica, chiedo formalmente che anche i primi cittadini di Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Montefino, Pineto e Silvi si ‘spoglino’ della casacca politica con la quale sono stati eletti per indossarne un’altra che deve avere l’unico fine di impedire l’ampliamento della discarica. In ballo – conclude Leandro Bracco – vi è infatti la salubrità e tutela di un territorio che le generazioni che verranno dopo di noi hanno il diritto di godersi e non di vederlo devastato e stuprato nella sua bellezza”