Tocco da Casauria. Un mutuo da 800mila euro. È quanto dovrà accendere il Comune di Tocco da Casauria: una notizia che ha subito destato le polemiche da parte dell’opposizione, che parla di denaro da spendere a fini propagandistici per interventi che potrebbero essere realizzati senza ricorrere all’indebitamento.
“Ci ritroveremo in 25 anni a spendere la bellezza di 1,5 milioni di euro – spiegano Riziero Zaccagnini e Vittorio Tarquinio – quasi il doppio del valore di un mutuo che, sottratti progettazione e appalti (di cui con ansia aspettiamo gli assegnatari), darà esito a meno di 600mila euro di lavori effettivi”.
Dal canto suo, il primo cittadino spiega la necessità di accendere un mutuo derivante dal fatto che con il patto di stabilità dal prossimo anno il Comune potrebbe avere delle restrizioni sull’indebitamento. Il mutuo, a detta del sindaco, non comporterà un nuovo esborso da parte dei contribuenti: i fondi a copertura infatti arriverebbero dall’attivazione della TARES, la nuova tassa sui rifiuti che lo Stato potrebbe imporre a partire dal prossimo anno e che ai toccolani costerebbe un 30-40% di aumento sulla bolletta.