Ortona. “Nuovi capitoli arricchiscono la telenovela del dragaggio del Porto di Ortona che si trasforma da opportunità a palcoscenico di un triste spettacolo di cui operatori, imprenditori e cittadini non intravedono un giusto e soddisfacente finale”. Questa la dichiarazione del Presidente della Commissione di Vigilanza della Regione Abruzzo, Mauro Febbo.
“Ritengo i dubbi e le perplessità manifestate da WWF, Stazione Ornitologica Abruzzese ed Ente “Torre del Cerrano” condivisibili e le farò mie nelle giuste e dovute sedi. Oltre alle richiamate osservazioni – aggiunge Mauro Febbo – mi preme puntare l’attenzione anche su altre rilevanti questioni. L’amministrazione comunale non disponendo solo ed esclusivamente le operazioni di dragaggio, ma anche la realizzazione di nuove infrastrutture, è certa di avere le competenze e i poteri oppure spettano all’Autorità Portuale di Ancona di cui il Porto di Ortona fa parte??? E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia in base alla quale simili lavori a San Benedetto del Tronto siano partiti con la progettazione tecnica, la gestione dei lavori e le risorse economiche pari a 600 mila euro dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Peraltro, il Comune di Ortona, nel progetto presentato – incalza Febbo – prevede la realizzazione di una vasca di colmata fra il Molo Nord ed il Molo Giardino, ma è sicura di disporre di detta area??? Ricordo che la stessa zona è interessata da altri progetti. Il primo fa capo alla Seastock SRL, nel cui progetto per la nascita del discusso deposito di GPL, ancora fermo al Ministero dello Sviluppo Economico, prevede la realizzazione di una vasca di colmata nella quale interrare i serbatoi. Ed è attraverso di essa che la Seastock intende ottenere l’apposita concessione demaniale. Il secondo, invece, fa capo alla Walter Tosto SPA: la Regione Abruzzo avendo a disposizione solo le risorse per il dragaggio, circa 9 milioni di euro, fece appello ai privati affinché partecipassero con capitali propri alla realizzazione della vasca di colmata. L’unica azienda che rispose fu appunto la Walter Tosto SPA. Il tutto fu avvalorato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 161 del 14 marzo 2016 per dichiarare l’intervento di interesse pubblico. In entrambi i casi si tratterebbe di un “regalo” di non poco conto per un privato visto e considerato che chi dovrebbe occuparsi dello smaltimento delle sabbie dovrebbe “trattare i costi” con l’azienda di Chieti e non con il Comune. Infine, visto che il Consiglio di Stato si pronuncerà il 24 settembre p.v. sul ricorso presentato in merito, si è sicuri di procedere seguendo il corretto iter???”.
“Dopo esserne stato uno dei promotori nonché artefice del finanziamento stanziato durante il governo regionale di centrodestra – conclude Mauro Febbo – sono a spronare gli addetti e i responsabili delle procedure a terminare l’iter burocratico dell’intervento in tempi celeri e nella maniera più corretta visto il ruolo fondamentale che lo scalo marittimo ricopre per l’intero Abruzzo. Credendo fermamente nelle potenzialità del porto di Ortona, la mia attenzione sarà sempre alta”.