Teramo, centro Santacroce all’amministrazione: “Ricominciare dalle case”

Dare ai cittadini un tetto sicuro per ricominciare a progettare il proprio futuro. Ad un anno dal sisma che ha creato enormi difficoltà anche nel territorio teramano, il centro politico Santacroce, Rifondazione Comunista e Usb tornano a tuonare contro la così detta politica teramana che avrebbe fallito i suoi obiettivi visto che ancora non è stato avviato in città alcun percorso di ricostruzione.

Tante le famiglie allontanate con le ordinanze di sgombero dalle proprie abitazioni così come in tanti hanno scelto di abbandonare la città e trasferirsi lungo la costa, mentre la città si spospola e il tessuto sociale si va sempre più disgregando.

Ma proprio per essere protagonisti veri della rinascita di Teramo, il centro politico Santacroce continua a portare avanti la propria battaglia per assicurare a tutti la possibilità di vivere in una casa sicura.

“Le nostre idee sono molto semplici quanto efficaci”, scrive in una nota il centro, “e riguardano la rivalorizzazione di Via Longo attraverso un’opera di ristrutturazione completa delle abitazioni esistenti; un piano di edilizia popolare che consegni agli sfollati e ai più bisognosi almeno 500 appartamenti da costruire secondo le più sicure norme antisismiche in tempi brevi; un piano di edilizia scolastica concertato con le famiglie degli alunni; un tavolo tecnico permanente con rappresentanti dei cittadini – sfollati in primis; la requisizione di tutte le case sfitte da mettere a disposizione attraverso un canone sociale; la destinazione di un contributo a tutte le persone colpite dagli sfratti per morosità incolpevole”.

E proprio per presentare alla città le proprie idee, verrà convocata a breve un’assemblea aperta a tutti dove pianificare le future azioni di lotta.

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