Un afflusso straordinario di circa 900 immigrati e richiedenti asilo che dovrebbe essere gestito dalla provincia teramana quando ci sono ancora migliaia di sfollati dopo il sisma che non hanno ancora la possibilità di rientrare nelle loro case.
A lanciare l’allarme per una situazione che potenzialmente potrebbe rivelarsi esplosiva è il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia – AN di Teramo, Raimondo Micheli, il quale fa una breve analisi sollevando alcune criticità. Lo scorso maggio, infatti, la Prefettura di Teramo ha pubblicato un bando pubblico di gara per l’affidamento, nell’ambito del territorio provinciale, del servizio di prima accoglienza ed assistenza in favore dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale e della gestione dei servizi connessi al fine di fronteggiare il massiccio e straordinario afflusso che sta interessando il territorio nazionale, con un arrivo previsto di 863 persone.
“Riteniamo grave quanto sta accadendo, tutto è stato confezionato nel silenzio più assoluto”, dice Micheli, “senza alcun dibattito nei consigli e senza nessun coinvolgimento della cittadinanza, che peraltro aveva già in passato manifestato la propria contrarietà soprattutto nei comuni costieri, considerate le calamità naturali che hanno inginocchiato tutti i nostri territori partendo dal Comune di Teramo che oggi si trova a dover far fronte a ben 5000 sfollati e ad un’emergenza scolastica non indifferente che richiede investimenti importanti”.
Per Micheli, inoltre, non si deve “essere ipocriti nel negare che gli unici benefici sono per le cooperative”, definendo un vero e proprio business quello che sfrutta questa situazione con l’avallo del Governo italiano e si chiede cosa faranno presidente della Provincia e sindaci di fronte a tutto ciò e se faranno sentire la loro voce nei confronti degli organi competenti o se metteranno, invece, le esigenze dei propri cittadini in secondo piano rispetto alle necessità di chi deve essere accolto.
“Il popolo teramano”, ha aggiunto il dirigente provinciale del partito Federico Carboni , “nel corso degli ultimi anni si è sempre distinto per la sua ospitalità facendo la sua parte così come gli veniva chiesto. Oggi però sta vivendo un grande disagio che si ripercuote sui cittadini. Sappiamo bene che non è solo un problema locale, lo Stato Italiano infatti unitamente all’accoglienza non ha mai previsto progetti di inserimento delle suddette persone lasciandole in balia del loro destino, nell’ozio quotidiano a spese dei contribuenti, facendo diventare le nostre regioni veri e propri parcheggi di speranze”.
Per questo motivo si chiede una riclassificazione delle priorità che allo stato attuale delle cose sono ben altre, con il territorio teramano che, a detta di Fratelli d’Italia-An, “non può permettersi in questo momento il lusso di gestire l’accoglienza”.