L’Aquila, via l’esercito dalla zona rossa? L’Idv lancia l’allarme

laquila_terremotoL’Aquila. I militari dell’Esercito che si occupano della sorveglianza in centro storico potrebbero essere presto ritirati dalla città aquilana. Ad renderlo noto è Giuliano Di Nicola, consigliere comunale Idv, che giudica la notizia come preoccupante e allarmante, “perché aumenta il livello di insicurezza dei cittadini ed è facilmente prevedibile un aumento della microcriminalità nel centro storico”.

L’Idv, aggiunge, ha già avuto modo di esprimere la propria preoccupazione, insieme a tutti i capigruppo delle liste rappresentate in Consiglio comunale, per il paventato richiamo nelle sedi di provenienza degli agenti di Pubblica Sicurezza, cosidetti aggregati. La combinazione di questi due elementi pone con forza il problema della “Sicurezza del cittadino e rispetto della legalità”.

“Al momento del ritiro dell’esercito dalla zona rossa”dice ancora Di Niola “si ritiene assolutamente indispensabile la creazione di un servizio di sorveglianza mediante telecamere che il Comune deve installare tempestivamente, trovando le risorse necessarie, valutando l’opportunità, se esiste, anche di ripristinare eventuali contratti in essere. Sarebbe inoltre necessario mettere in rete il sistema di videosorveglianza del Comune con analoghi sistemi di Privati (Banche ed altre Istituzioni eventualmente presenti); l’ideale sarebbe di poter disporre a regime di circa 60-70 telecamere, in maniera tale da ottenere un controllo capillare di tutto il Centro Storico. La sicurezza del cittadino e il rispetto della legalità è uno dei punti irrinunciabili del programma dell’Idv, che prevedeva anche l’ istituzione di un assessorato ad hoc, ma considerando le attuali normative che non lo consentono, il sindaco potrebbe affidare questa delega o ad un assessorato affine o, ad un consigliere di sua fiducia. Chiediamo infine che quanto riportato nel programma dell’Idv relativamente a questo problema, diventi un capitolo del Programma di Mandato che il Sindaco sta redigendo con la partecipazione dei cittadini”.

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