Pescara. Sfuma tra polemiche e riepiloghi la seduta del Consiglio comunale che oggi era chiamata a discutere dell’Imu. L’opposizione grida alla delusione: “Poche e aride parole”.
“L’Imu non è una semplice imposta, è un’imposizione del Governo, impopolare, non piace a nessuno, ma in questo caso il Comune di Pescara non può scegliere se applicarla o meno, deve farlo e lo hanno capito anche i cittadini”. Il commento dell’assessore ai Tributi Massimo Filippello, benché scontato, è quanto di più interessante riferito all’aula del Consiglio comunale, chiamata oggi a discutere dell’Imu. Mentre i cittadini, spiazzati dalle risposte dei dirigenti comunali, pensavano che il regolamento sull’imposta sulla casa fosse già vigente, stante alle dichiarazioni fatte nelle ultime settimane da Filippello, l’assise doveva cominciare oggi a lavorare sulle proposte dell’amministrazione. Discussione nemmeno iniziata: Filippello si è limitato a riepilogare (in coda) le linee generali delle normative proposte.
Delusi, dall’opposizione, i consiglieri Pd Del Vecchio, D’Angelo, Fusilli e Di Pietrantonio commentano l’intervento dell’assessore come “poche e aride parole: il rappresentante della Giunta Mascia si è limitato ad una parca e burocratica elencazione dell’iter della norma Regolamentare senza alcun accenno all’entità della
tassazione e, soprattutto, all’utilizzo che di questa risorsa si vuole fare”. “I cittadini subiranno una mannaia che non abbiamo voluto noi, “ ha replicato il consigliere Carlo Masci, “ma non è tollerabile la demagogia del Pd, che fino a tre anni fa ci diceva che le tasse erano belle. Compito del Consiglio è ora solo quello di rivedere le rifiniture e se possibile inserire un’agevolazione, ad esempio, per i professionisti proprietari di un secondo appartamento che usano come studio professionale, al pari dei commercianti proprietari del negozio, o apriamo una riflessione per distinguere chi affitta un appartamento e chi lo tiene sfitto”. E sulle polemiche sollevate dal Pd, che accusa la maggioranza di tassare i cittadini con l’Imu e contemporaneamente spendere in consulenze e capitoli di rappresentanza, risponde il capogruppo Pdl Foschi: “Al centro-sinistra che oggi ci accusa di far piovere consulenze rispondo accennando appena alla pioggia di incarichi elargiti in sei anni, come a William Zola come direttore artistico di piazza Salotto; le somme sperperate per la mostra dei 100 manifesti al Vittoria Colonna; un ufficio stampa con due giornalisti, uno stagista e un fotografo personale per il sindaco, oltre all’Agenzia che curava la redazione dei manifesti; e poi l’incarico a un esterno per ‘pensare’ alla realizzazione di nuove piste ciclabili; l’incarico all’esterno per 60mila euro a un soggetto per organizzare il passaggio della torcia olimpica a Pescara in occasione delle Olimpiadi di Torino; o le due suite allestite dentro l’Aurum, non sappiamo con quale finalità, con mobilio di assoluto pregio, o infine i viaggi a New York e in Croazia”. Botta e risposta conclusi, la seduta è stata aggiornata a mercoledì alle 16.
Il riepilogo di Filippello sull’Imu. “Stiamo cercando di individuare le misure più eque e soprattutto meno gravose, prevedendo riduzioni per chi sta sostenendo il pagamento di un mutuo, per chi è proprietario di un locale in cui lavora come artigiano, ma su tale imposizione non accettiamo la demagogia di nessuno, soprattutto dell’opposizione”. Lo ha detto l’assessore ai Tributi Massimo Filippello che stamane ha aperto il lungo dibattito in aula sul Regolamento Imu, preliminare al bilancio e al Piano Triennale delle Opere pubbliche. L’assessore Filippello ha ripercorso brevemente le linee generali dell’applicazione delle varie aliquote individuate con la maggioranza di governo
“Per agevolare al massimo l’utente – ha ricordato l’assessore Filippello – abbiamo attivato sul sito internet del Comune, all’indirizzo www.comune.pescara.it, un link specifico sull’Imu per aiutare i cittadini a calcolare automaticamente la propria aliquota, un link che a oggi ha registrato centinaia di migliaia di accessi. Purtroppo l’Imu è obbligatoria e solo lo scorso 18 maggio abbiamo avuto tutte le notizie certe, dopo la pubblicazione di una Circolare esplicativa. Chiare le aliquote fissate dal Comune: 4 per mille per l’abitazione principale e per una pertinenza per ciascuna categoria, ossia C2 ossia magazzini, depositi e sottotetti, C6 ossia garage e posto auto, C7 ossia tettoia, pertinenze che ovviamente devono essere asservite all’abitazione principale. Su tale imposta abbiamo però previsto un’agevolazione, unica in Italia, del 3 per mille per i nuclei familiari composti da almeno due persone che abbiano contratto o contrarranno un mutuo ipotecario per l’acquisto dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, censita esclusivamente in una delle categorie catastali da A/2 ad A/5, e relative pertinenze, ovvero tutti gli immobili ad esclusione delle ville; i componenti di tali nuclei familiari non devono possedere sul territorio nazionale altre unità immobiliari oltre all’abitazione principale e devono avere, un reddito lordo non superiore a 30mila euro; tale agevolazione permane anche in caso di decesso di uno dei due coniugi, avvenuto successivamente alla stipula del contratto di mutuo, fermo restando il possesso dei requisiti precedenti. Inoltre ricordiamo che per legge è prevista anche la detrazione di 200 euro e di ulteriori 50 euro per ogni figlio, fino a 26 anni di età, che abbia la residenza nella dimora abituale, fino a un massimo di 8 figli, a tutela delle famiglie numerose. A tale aliquota sono stati assimilate anche le abitazioni che appartengono ad anziani che però sono anagraficamente residenti presso le Case di riposo: nei loro confronti lo Stato ha lasciato ai Comuni la discrezionalità della decisione, fermo restando però che in ogni caso il Comune dovrà versare allo Stato stesso il 3,8 per mille dell’aliquota. A fronte di tale situazione il Comune di Pescara ha comunque deciso di applicare verso tali anziani l’aliquota del 4 per mille con la detrazione di 200 euro: di quel 4 per mille il 3,8 per mille lo verseremo allo Stato, quindi è il Comune che in sostanza rinuncerà al proprio introito. Poi per gli altri immobili proponiamo l’aliquota ordinaria dello 10,6 per mille ma con aliquote agevolate del 7,6 per mille, ad esempio, per gli immobili locati con contratto a canone concordato, valido per tutti gli immobili strumentali utilizzati da artigiani e commercianti. E ancora: per i fabbricati inagibili l’Imu viene ridotta del 50 per cento, ma il contribuente deve farsi dichiarare l’inagibilità del fabbricato dal Comune. Poi gli alloggi di edilizia popolare – ha proseguito l’assessore Filippello -, che interessa direttamente l’Ater: quando c’era l’Ici, le case popolari in locazione erano considerate abitazioni principali, quindi dal 2008 a oggi c’era l’esenzione dall’imposta. Con l’introduzione dell’Imu, l’immobile Ater è un immobile a disposizione, se è dato in locazione si applica la detrazione dei 200 euro, altrimenti si paga aliquota piena. Inizialmente era dunque prevista l’applicazione dell’aliquota del 10,6 per mille con 200 euro di detrazione. Dinanzi a tale disposizione sono intervenuti i presidenti delle Ater che hanno chiesto una riduzione; ora il Governo ha annunciato la volontà di rinunciare alla propria quota Imu sugli alloggi popolari, pari al 3,8 per mille, e, a questo punto, noi abbiamo proposto di abbassare la stessa Imu a 6,8 per mille.