San Salvo. “San Salvo non sarà ostaggio del vostro business”: questa la frase che compare su uno striscione di Casa Pound posizionato su un muro della città contro l’apertura di un altro centro di accoglienza migranti.
“È un dato di fatto come la macchina dell’accoglienza degli immigrati, attorno alla quale ruota un business miliardario – si legge in una nota di Casa Pound corredata da fotografie – non si fermi di fronte a nessuna obiezione. San Salvo, cittadina a vocazione turistica, vedrà così aperto sul suo territorio l’ ennesimo centro d’accoglienza nel pieno della stagione balneare”.
“Invitiamo – prosegue la nota – il sindaco e la giunta a tenere duro di fronte alle pressioni del Prefetto, facendo valere le ragioni del territorio che si trovano ad amministrare.
Quanto a noi – si legge ancora nella nota – saremo sempre in prima linea ovunque ci sarà da protestare contro un meccanismo, quello dell’accoglienza-business, che ormai anche lo stesso governo nazionale ha riconosciuto come assolutamente insostenibile, e che pure non accenna a cessare”.
“Questi atteggiamenti di rifiuto non sono nuovi e spero che si possano superare. Dico a tutti i comuni che se facessero la propria parte il problema o non ci sarebbe oppure sarebbe del tutto ridimensionato. Attualmente in provincia di Chieti abbiamo comuni che sopportano un’accoglienza importante ed altri non ne hanno per niente”.
Il prefetto di Chieti, Antonio Corona, parla nell’aula consiliare del Comune di San Salvo e indirettamente risponde a Casa Pound che nella notte ha collocato nei pressi della vecchia stazione comunale uno striscione con la frase ‘San Salvo non sarà ostaggio del vostro business’ contro l’apertura di un centro di accoglienza nella zona industriale di San Salvo in una struttura alberghiera dove dovrebbero arrivare 70 migranti.
Il prefetto alla domanda se ci sono indicazioni precise del governo centrale risponde: “Le disposizioni sono quelle che quanti arrivano devono essere accolti.
Se vogliamo che tutto si riduca a un’estrazione a sorte l’unica soluzione è quella di riunire attorno a un tavolo tutti i sindaci e ciascuno faccia la propria parte”. A proposito delle quote per questa provincia che ha già stabilito Roma, Corona ribadisce che sono state disposte dal governo centrale.
“Noi abbiamo riceviamo semplicemente l’ informazione sugli arrivi. La quota è calcolata sulla popolazione residente in provincia attorno al 2,5 per mille anche se penso che a breve si possa raggiungere anche il 3 per mille; attualmente la presenza è superiore al migliaio. Ma se continueranno ad arrivare a frotte di dovrà rivedere questa quota. Non mi chieda di metterci una firma su questi numeri non sarei in grado di poterlo fare”.