“Dopo i gravi e ingiustificabili atteggiamenti del sindaco Luciani e della maggioranza nei nostri confronti, in particolare del Pd” aggiunge in una nota Di Renzo “oggi nonostante i ripetuti tentativi di far capire al sindaco che il voto contrario ad una delibera non equivale ad una sfiducia, ma ad una dimostrazione di democrazia, ci ritroveremmo nuovamente ad affrontare in consiglio la stessa identica delibera che già abbiamo ritenuto e motivato come illegittima”. Il riferimento è al Consiglio Comunale dello scorso 3 aprile, nel quale lo stesso Di Renzo, insieme a Donato La Barba ed Alfonso Pirozzi (poi pentito), ha votato contro la delibera Adrom, che prevedeva dei lavori di rivalutazione dell’ex complesso industriale Mencarelli. Una dichiarazione che arriva all’indomani di altre affermazioni, quelle del capogruppo di Futura, Rocco Paolini, fortemente critiche nei confronti degli stessi Di Renzo e La Barba.
“Nella Commissione Urbanistica di martedì” prosegue Di Renzo “abbiamo invitato il sindaco a ritirare la delibera Adrom specificando che, in caso contrario, il gruppo Democratici per Francavilla non avrebbe potuto più considerare credibile questa maggioranza. La delibera Edmondo tradisce il programma elettorale e gli impegni presi con gli elettori perché attua la cementificazione senza il rispetto delle regole . Non dimentichiamo che si sta attuando una politica tesa ad affossare anche la vocazione turistica della città, cambiando la destinazione d’uso agli alberghi in residenziale”.
Bisogna comunque rilevare che in Commissione la maggioranza, pur insistendo nel proposito di adottare la delibera Adrom, ha proposto un emendamento teso a mitigare la responsabilità dei consiglieri, perché ci si è resi conto che le eccezioni di legittimità poste sin dall’inizio dal consigliere Di Renzo erano fondate.
“A questo punto dobbiamo prendere atto che il sindaco Luciani ed i partiti che lo sorreggono non hanno intenzione di amministrare nelle modalità promesse alla città, ma al contrario intendono procedere in maniera confusa e sregolata su tematiche di importanza primaria, come l’urbanistica. Abbandoniamo quindi la maggioranza politica che sorregge Luciani, non per colpa nostra. Siamo consapevoli di aver tentato tutte le strade per cercare di evitare il naufragio della maggioranza uscita dalle urne, cercando il dialogo ed il confronto. Ma ciò è stato impossibile, sopratutto perché il sindaco ha voluto fortemente la nostra estromissione perché scomodi, arrivando a dimettersi per legittimare tale ignobile azione. Oggi non è un bel giorno per Francavilla e non lo è per il centrosinistra che si ritrova ad essere guidato da un sindaco di destra verso tematiche di destra. Ricordiamo che Luciani si è candidato a sindaco della coalizione di centro sinistra avendo ancora in tasca la tessere del Pdl. La coerenza e la serietà ci impongono questa scelta, dettata solo ed esclusivamente dal difendere l’interesse dei cittadini. Ed è quello che continueremo a fare con un’opposizione severa ed attenta. Siamo pronti a dare battaglia in consiglio per evitare che delibere illegittime come quella di Adrom vengano approvate. Mi chiedo, infine, quale sia la posizione dell’Idv e come giustificano il loro voto eventualmente favorevole ad una delibera che umilia il centrosinistra e quei cittadini che chiedevano il cambiamento e invece altro non ricevono che la ripetizione dei vecchi schemi e dei vecchi uomini del passato. Infine, ricordo al collega Paolini che, con la delega al Laboratorio della creatività e dell’innovazione, ho proposto vari progetti tra cui il più importante quello sul marketing del turismo Destinazione Francavilla, che aveva coinvolto oltre 70 operatori del settore e che oggi si è arenato perché lui ed il resto della maggioranza pensano a trasformare gli alberghi in appartamenti, piuttosto che favorirne la ripresa. L’ amministrazione di un Ente è cosa delicata e complessa” conclude Di Renzo “e passa attraverso l’adozione di provvedimenti che devono avere tutti i presupposti di legittimità. Quando ciò non avviene vuol dire che ci sono dinamiche non proprie della buona politica e noi, nel rispetto del mandato avuto dagli elettori, non possiamo che rifiutare tali meccanismi”.