E parla di “classe dirigente irresponsabile che si ostina a perpetuare la propria permanenza al potere a carico delle tasche dei teramani senza avere una benché minima idea sulle possibili soluzioni ai problemi immensi della città e sulle sue prospettive di rilancio”.
E le critiche riguardano in particolare la mancanza di programmazione, le casse comunali vuote, le opere pubbliche incompiute, l’assenza di controlli sui lavori del Corso, i complessi scolastici ancora in attesa di un parametro accettabile di vulnerabilità sismica, con il solo risultato di continuare l’agonia della città.
“Rispetto a un tale Sindaco e a una tale maggioranza”, conclude la nota, “quasi meglio un Commissario Prefettizio, che avrebbe almeno i pregi della sobrietà e della visione super partes”.
M5S invita i dissidenti a firmare subito la sfiducia
Un invito a firmare subito la mozione di sfiducia al sindaco Brucchi. Arriva dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini, la richiesta per i consiglieri “dissidenti” (Caccioni, Falasca, Sbraccia, Micheli, Campana, Puglia) di unirsi all’opposizione per “porre fine, una volta per tutte a questo accanimento terapeutico altrimenti saranno ricordati come complici della distruzione di Teramo”.
“Questa triste vicenda”, scrive in una nota Berardini, “vede proprio Dodo Di Sabatino come protagonista assoluto e conferma ancora una volta come il ricatto politico abbia portato i suoi frutti. Infatti proprio Dodo Di Sabatino, qualche mese fa, ha ripetutamente minacciato di staccare la spina all’Amministrazione Brucchi a causa di una carenza di qualità: oggi, invece, viene addirittura nominato vice Sindaco secondo il famoso brocardo ‘pecunia non olet’”.
Fuoriusciti del Pd e Teramo Cambia: “Ennesimo schiaffo alla città”
Sul finto makeup al nuovo esecutivo si esprimono anche i consiglieri Gianguido D’Alberto, Ilaria De Sancti e Francesca Di Timoteo (ex Pd) e Antonio Filipponi e Maria Rita Santone di Teramo Cambia, definendo la “riesumazione della vecchia Giunta” l’ennesimo schiaffo alla città, una”scelta irresponsabile, non solo di fronte alle urgenze note ma anche in riferimento, su tutto, al predissesto finanziario, con un’anticipazione di cassa che sfiora i 20 milioni di euro e per il quale non si vede alcun tipo di intervento”.
“E’ giunto il momento” scrivon in una nota i consiglieri, “che il sindaco e il Consiglio comunale tutto prendano atto, come l’intera opposizione ha scritto nella mozione di sfiducia, che la Città di Teramo non può ulteriormente sopportare la considzione di degrado etico, politico e amministrativo creata in questi anno da questo gruppo di potere, che, con la sua disastrosa azione, si è preoccupato unicamente di garantire la sopravvivenza egoistica della consiliatura, per il vantaggio di pochi e a danno della comunità cittadina”.