L’Aquila. A tre giorni dal ballottaggio, si fa incandescente il clima politico a L’Aquila. Ieri è “esploso” lo scandalo relativo agli accordi pre-elettorali tra il Partito Democratico e Futuro e Libertà, con tanto di poltrone promesse in cambio di voti. Un “caso” che Massimo Cialente prova a smontare, definendolo “un semplice accordo politico”, ma sul quale Giorgio De Matteis, che si prepara all’ultimo match di domenica a lunedì proprio contro il sindaco uscente, vuole vederci chiaro.
Le liste del progetto “L’Aquila Città Aperta”, infatti, di cui De Matteis è leader, stanno valutando la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica dell’Aquila.
“La base dell’accordo” spiegano in una nota “non si fonderebbe su un programma elettorale che tiene conto degli aspetti amministrativi legati a specifiche iniziative politiche da assumere per la governance della città, ma su un do ut des, sulla cui liceità bisognerebbe interrogarsi. Si tratterebbe, insomma, di una preventiva spartizione dei posti che nulla ha a che fare con l’apparentamento, già regolato dalla legge elettorale quanto a effetti che produce sugli schieramenti che si uniscono. Quindi, ci troveremmo di fronte a ulteriori e non previste promesse di concessione di prebende e di particolari segnalazioni di personaggi da insediare in ruoli ben precisi. Gli aquilani sono indignati per questa preoccupante deriva politica che certo non fa ben sperare per il futuro e, in particolare, per la svendita della città affidata nelle mani di un partito, il Pd regionale, e un segretario Paolucci, che trovano connivente un sindaco, Cialente, incapace di difenderla. Cialente dovrebbe ritirarsi dalla competizione e lasciare la gestione dell’Amministrazione, che ha reso ancora più drammatica la situazione dell’Aquila e del suo territorio, stretti tra una ricostruzione bloccata e un’economia al collasso. Oltre alla ferita del terremoto, alla incapacità amministrativa della giunta Cialente, L’Aquila deve ora subire l’affronto di una democrazia umiliata da accordi da basso impero, per questo invitiamo i cittadini, i partiti e le realtà civiche a prendere pubblicamente le distanze da questo imbarbarimento della politica cittadina e a impegnarsi a dare una possibilità di futuro nuovo e certo all’Aquila”.
DIONISI E MANTINI PRESENTANO UN’INTERROGAZIONE AL GOVERNO. Gli onorevoli Armando Dionisi e Pierluigi Mantini, rispettivamente Commissario Regionale Abruzzo Udc e componente Esecutivo Nazionale Udc, hanno depositato oggi un’interrogazione al Governo, nella persona del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, per chiedere quali misure intende assumere il governo, a partire dal caso specifico dell’Aquila, “al fine di garantire che tali ingerenze della politica nella lottizzazione dell’amministrazione gestionale, professionale e tecnica degli enti locali, non alterino il corretto svolgimento delle elezioni amministrative e comunque siano prevenute e contrastate, anche attraverso un nuovo codice etico per gli enti locali”.
“I fatti emersi, attraverso prove documentali, sono gravi” commentano “contrari al rispetto dei principi di legalità, trasparenza e professionalità negli incarichi pubblici, e generano seri dubbi sulla gestione amministrativa passata e su quella futura in una situazione tanto delicata quale è quella del comune dell’Aquila dopo il terremoto. Sugli aspetti di rilevanza penale indagherà eventualmente la magistratura. Ma sotto il profilo politico e dell’etica pubblica non riteniamo di doverci adattare alla logica della spartizione dei posti nelle società municipali e nell’amministrazione pubblica, tecnica e professionale sulla base di interessi personali o di convenienze politiche. Il caso dell’Aquila, che può avere effetti anche sul regolare e sereno svolgimento delle elezioni amministrative, deve essere chiarito in tutti gli aspetti affinché queste condotte non si ripetano”.