Un malessere covato ed esternato da tempo che ha portato oggi alla fuoriuscita dal Partito Democratico di Teramo. In una affollata conferenza stampa questa mattina si sono scoperte le carte e i consiglieri comunali Gianguido D’Alberto, già capogruppo del Pd, insieme a Francesca Di Timoteo e Ilaria De Sanctis hanno espresso la volontà di uscire dal partito sostenuti in questo dalla lista Teramo cambia rappresentata da Antonio Filipponi.
Un vero e proprio scossone che, a detta dei consiglieri, si spera possa avviare una fase di profonda riflessione all’interno di un partito caratterizzato ultimamente solo da logiche correntizie che lasciano sul campo diverse vittime e contribuiscono ad accrescere il distacco della politica dalla vita concreta dei cittadini. Una decisione che era nell’aria, dopo le dimissioni di D’Alberto di lunedì scorso, che il consigliere ha voluto motivare.
“Se qualcuno pensa che questa scelta si dovuta al fatto che io abbia timore di affrontare le primarie”, ha esordito D’Alberto, rivolgendosi ai vertici provinciali e regionali del Pd, “si sbaglia di grosso. Sarei pronto ad affrontarle serenamente se ci fosse un progetto politico serio. Ciò che mi ha spinto a dimettermi è stata la delegittimazione di un impegno che, insieme ai miei colleghi, stiamo cercando di portare avanti in prima linea, dopo essere stati lasciati completamente soli dal partito nelle nostre battaglie in Consiglio comunale”.
D’Alberto parla di un malessere dovuto a un partito che non lo rappresenta più, laddove la critica mossa al centrodestra sulle decisione fatte calare dall’alto si ritrova pari pari anche all’interno del Pd. E parla di lotte tra correnti che avrebbero sfibrato un partito nelle mani di pochi baroni che impongono scelte non condivise con il territorio (vedi tematiche quali ospedale unico e Masterplan).
“Nel Pd se non appartieni ad una corrente sei fuori”, continua D’Alberto, “per questo il nostro vuole essere un atto di coerenza. Se qualcuno attacca il Pd io non sono in grado di difenderlo. E’ il metodo che non ci piace e ci opponiamo a queste logiche localistiche che prevalgono sugli interessi della città”.
E parla di un nuovo progetto civico, collocato sempre nell’area del centrosinistra, aperto al territorio e alle associazioni su cui intende lavorare, anche in vista delle prossime elezioni.
“Da più parti abbiamo avuto conferma”, continua D’Alberto, “che il Pd teramano, diventato solo una somma di personalismi, non intercetta più la gente. Il nostro vuole essere un segnale forte per far comprendere anche gli errori commessi e attuare una rivoluzione di pensiero che liberi la città dalla logica di gestione e spartizione del potere, attuando un nuovo metodo di fare politica che riparta da un progetto che rimetta al centro i cittadini”.
Con questa decisione, dunque, nascerà un nuovo gruppo consiliare a cui D’Alberto auspica possa unirsi presto qualche altro collega, ribadendo però come la sua non sia affatto un’azione contro il Pd che si è snaturato nel tempo, ma un’occasione per avviare una riflessione profonda e che consenta di poter far esprimere il vero pensiero dei consiglieri.
“Inizia un nuovo momento politico”, conferma Filipponi che propone questa nuova avventura come la migliore offerta per un’alternativa seria all’attuale modo di fare politica. Mentre parla di perdita dei valori fondanti del Pd la De Sanctis, definitasi “orfana di un partito a livello locale” che di fatto non esiste più e che ha lasciato soli e senza alcun sostegno i consiglieri attivi in prima linea, completamente assente sui tempi importanti della città e di nuovo slancio verso un progetto che potrà far rinascere la città, puntando davvero sui giovani, come ha sostenuto la Di Timoteo.
Berardini (M5S): “Il Partito Democratico a Teramo è morto”
Sulle dimissioni di tre consiglieri del Pd di Teramo interviene anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Teramo, Fabio Berardini.
La sua dichiarazione
“Ciò è stato testimoniato questa mattina dalle dimissioni di tre consiglieri comunali che hanno scelto di abbandonare il partito e di approdare al gruppo misto.
Un partito lontano anni luce dalle esigenze dei cittadini e dalle problematiche della Città di Teramo e dell’intera Provincia, privo di qualsiasi principio definibile di “sinistra”.
Un partito dilaniato da lotte interne generate da meri interessi personali, unicamente orientati ad ottenere una poltrona od un posto di potere. Basti pensare al Consigliere Verna ed al teatrino messo in campo per la poltrona da Vice Presidente della Provincia, o all’ex candidato Sindaco Manola Di Pasquale che ha ben pensato di tradire il mandato conferito dal popolo sovrano, dimettendosi da consigliere comunale per ottenere la poltrona da Presidente dell’Istituto Zooprofilattico per nomina politica.
Il PD, grazie alle faide interne che vede contrapposti l’Asse Mariani-Minosse, contro l’Asse Di Pasquale-Pepe-Monticelli, ha dimostrato, ancora una volta, di voler buttare nel cestino i giovani e le forze migliori presenti sul territorio comunale e provinciale, seguendo il famoso brocardo “mors tua vita mea”.
Osservando questo indegno spettacolo che si presenta davanti a noi, possiamo solamente rivolgere un appello a tutti i cittadini teramani: alle prossime elezioni ricordatevi di questo e scegliete l’unica forza politica che mette al centro il cittadino e non le poltrone e gli interessi personali. Il cambiamento è vicino”.