Provincia di Chieti, D’Amico critica i ritardi dei pagamenti per lavori svolti

camillo_damicoChieti. “Quotidianamente ci giungono preoccupate segnalazioni d’imprese e professionisti che lamentano l’eccessiva lentezza con la quale procedono i pagamenti per lavori eseguiti per conto della Provincia di Chieti, regolarmente fatturati, ma non ancora quietanzati. A questa situazione si aggiungono molti comuni ed associazioni che, non avendo avuto alcuna comunicazione di revoca di contributi concessi, aspettano ormai dai 3 ai 4 anni. Questa situazione, solo in parte, è ricollegabile ai rigidi dettami del patto di stabilità perché, per altra, è riconducibile ad una lentezza endogena della struttura verso la quale l’amministrazione attiva poco o nulla ha fatto per correggerne i difetti”.

Questo il duro commento del capogruppo del Pd alla Provincia di Chieti, Camillo D’Amico, in merito alla vicenda dei notevoli ritardi che sta accumulando l’amministrazione provinciale, nel pagamento dei lavori svolti da imprese e professionisti per suo conto.

“All’energica azione verso Governo e Parlamento – prosegue D’Amico – cui fa cenno il presidente Di Giuseppantonio, per alleggerire le regole vigenti nel patto di stabilità, noi aggiungiamo la proposta di una rateazione dei debiti certi e pregressi verso le imprese ed i professionisti che l’Ente potrebbe mettere facilmente in campo consentendo agli interessati di avere liquidità finanziaria e recuperare anche credibilità ed autorevolezza. La situazione economica e finanziaria nel territorio è devastante, l’occupazione in vistoso calo ma dare ossigeno alle imprese, avviare i lavori di cui c’è la piena disponibilità di risorse, fare una certosina ricognizione dei residui attivi e passivi recuperando somme immediatamente spendibili farebbe sì che andrebbero a soluzione molti problemi viari ed infrastrutturali, generando anche delle opportunità di lavoro concrete. Per questa ragione condividiamo lo spirito ed i principi contenuti nell’ordine del giorno proposte dal gruppo di Forza Sud che consideriamo pertinente rispetto alle esigenze che da tempo noi andiamo sostenendo, ma rimanendo inascoltati”.

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