E’ il passo finale della nota di risposta con la quale il funzionario del servizio scolastico (Marina Marchegiani) stoppa sul nascere la richiesta dei sei candidati a sindaco nel congelare, fino dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, la procedura di gara in scadenza la prossima settimana.
Nella risposta inviata ai sei candidati alla carica di sindaco che avevano avanzato una richiesta comune (Riccardo Straccialini, Domenico Piccioni, Domenico Di Matteo, Franco Rampa, Nico Carusi e Piero Di Nicola), vengono sottolineati alcuni concetti, che poi sono alla base della decisione di procedere con il bando di esternalizzazione del servizio di mensa scolastica per la materna statale, la materna paritaria di San Giuseppe e l’asilo nido Topolino.
Innanzitutto l’esistenza di un atto di indirizzo politico in questa direzione, che in mancanza di un esecutivo nell’eservizio delle sue funzioni, è stato varato lo scorso mese di settembre dal commissario straordinario Francesco Tarricone. Demandando il tutto al funzionario comunale l’avvio delle procedure utili per l’esternalizzazione del servizio (che già in fase sperimentale è stato assicurato nell’anno scolastico oramai al capolinea). “Scelta”, scrive la Marchegiani nella lettera di risposta, ” scaturita principalmente dall’impossibilità di garantire il servizio con il personale interno”. L’Ente dispone al momento di una cuoca, che andrà in pensione a settembre e di 4 bidelle all’silo nido che però non sono addette alla refezione scolastica. Nel frattempo, è stato anche licenziato un regolamento per l’istituzione e il funzionamento della mensa scolastica, che avrà il compito di seguire da vicino il funzionamento dello stesso servizio.
Tutti aspetti che, nella lettera, evidenziano le ragioni della scelte, la correttezza delle procedure seguite e la necessità di chiudere il percorso secondo i termini prestabiliti.
La risposta arrivata dal Comune, però, non ha soddisfatto i candidati alla carica di sindaco e in maniera particolare Piero Di Nicola (Uniti per Tortoreto) che si era occupato di scrivere la richiesta di sospensione della procedura.
“Riteniamo che in questa vicenda ci siano delle forzature”, commenta Piero Di Nicola. ” Non è certo in discussione la correttezza della procedura seguita, piuttosto l’opportunità nella tempistica, visto che l’atto di indirizzo politico è dello scorso mese di settembre e la gara scade in coincidenza con le elezioni. Ora credo che attendere due settimane in più, dando modo al nuovo esecutivo di valutare le cose e prendere, eventualmente, la decisione ritenuta più opportuna, sarebbe stato il percorso più lineare”.