Lo ha detto questa mattina l’assessore alla Cultura del Comune di Francavilla al Mare, Pina Rosato, al convegno tenutosi al Palazzo Sirena dal titolo “Valorizzazione di Villa Turchi”, convegno inserito all’interno della “Settimana della cultura”.
“L’area di Villa Turchi – ha spiegato il prof. Picone, docente dell’Università de L’Aquila – sono presenze importanti perché all’interno di spiagge urbanizzate possono essere considerate come delle presenze biologiche ed un rifugio per le specie vegetali che ormai si sono estinte ed anche un rifugio per la fauna. Io voglio sottolineare anche un altro aspetto di queste aree che spesso sono le uniche zone dove gli animali si possono fermare e sostare. Sono aree che permettono anche un arricchimento culturale con la divulgazione della cultura botanica. Questi sono elementi qualificati e qualificanti per il paesaggio. Al di la della specificità naturale, questo paesaggio rappresenta un’identità dei luoghi. Queste ville rappresentano un connubio intelligente tra azione della natura ed azione dell’uomo. Questi sono luoghi dove c’è un intreccio tra le varie culture, c’è quindi un certo esotismo. C’è anche intelligenza perché c’è la conservazione dei luoghi, del paesaggio mediterraneo ad esempio. L’abbandono ha fatto innescare un meccanismo per il quale la natura ha preso il sopravvento e soprattutto gli arbusti della macchia mediterranea sono tornati alla prima casa. La conservazione è l’elemento prioritario, questi luoghi sono preziosissimi, sono elementi della storia naturale”.
Il convegno è stato coordinato dalla giornalista RAI Silvana Ferrante ed ha visto la partecipazione dei ragazzi del Liceo Scientifico “A. Volta” di Francavilla e l’intervento delle associazioni ambientaliste e non solo (Italia Nostra, Buendia, Legambiente, Conalpa, Le Franche Villanesi). Inoltre il prof. Russo dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara ha ripercorso la storia dell’area “Villa Turchi”, importante è stato anche l’intervento del dott. Daniele De Marco, agronomo del Comune di Francavilla.
“Sono veramente contento di partecipare a questo incontro – ha detto il prof. Valentini, docente di Economia dell’Università G. D’Annunzio – e sono contento di poter dare il mio contributo agli studenti del Liceo. Una cosa che mi torna in mente è che da piccolo alcuni turisti mi facevano i complimenti per il paesaggio. Ancora adesso continua ad essere un bel paesaggio, però Villa Turchi risala ancora di più in questa collina ed è un patrimonio che dovremmo conservare. Partendo da ciò, dovremmo anche cercare il modo di valorizzarlo. Il vero problema è quello dei finanziamenti che è quello più difficile da risolvere. Reperire fondi adesso è diventato veramente un lavoro specifico”.
Francesco Rapino