Chieti. “Venerdì pomeriggio, alle 16, si è tenuta l’assemblea dei Sindaci che doveva dare validazione al bilancio della Provincia di Chieti”.
Così in una nota il consigliere capogruppo provinciale di Obiettivo Provincia, Emiliano Vitale, che aggiunge: “L’assemblea dei Sindaci, infatti, allo stesso consiglio provinciale, deve dare, attraverso un assise plenaria un parere e un voto consultivo al redatto bilancio provinciale, ma su 104 comuni della provincia di Chieti si sono presentati solo 32 fra delegati e sindaci, mentre il numero legale, alle ore 17, perché possa essere valida la seduta devono essere presenti almeno 35 (quindi solo 1/3 degli aventi diritto, anziché 53/104). Se poi consideriamo che il Presidente della provincia di Chieti è il Sindaco di Lanciano e c’erano anche il delegato del Sindaco di Chieti e qualche altro Sindaco di area di centro destra, assunto che i Comuni della provincia sono 104 e in larga maggioranza di area di centro sinistra , il numero potrebbe scendere ancora di più. Ed è appunto questa l’evidenziazione politica, ovvero che i Sindaci, ormai esasperati in quanto costretti a lottare tutti i giorni con grandi problemi come quello della viabilità, martoriata da dissesti e interruzioni, nel tentativo di mantenere vivi e attivi i borghi e paesi, hanno dato un segnale forte non solo all’istituzione provincia , ma soprattutto al centro sinistra stesso e d al PD. La tensione degli amministratori locali è, giustamente alta, ed è quello che ho potuto rilevare anche in questi primi 5 mesi in qualità di consigliere e capogruppo provinciale della lista Obiettivo Provincia, girando fisicamente la provincia e parlando con gli stessi amministratori e sindaci, dove nell’abbandono totale, si sta verificando “un‘emorragia” di popolazione verso i grandi centri”.
“Questo – prosegue il capogruppo – anche perché in alcuni paesi della provincia è divenuto difficile, perfino l’accesso e il deflusso dai centri abitati dei comuni, senza considerare, mediamente, la scarsa sicurezza delle scuole di proprietà provinciali alcune delle quali rischiano secondo me, anche la non riapertura nel prossimo anno scolastico del prossimo settembre. Quindi, considerato che se l’ultima stagione invernale, fra neve, alluvioni e terremoti, si ripetesse ancora, ed auguriamoci di no, l’emergenza diventerebbe veramente problematica e se le ultimi tragici eventi che hanno colpito la nostra regione, non hanno smosso almeno le coscienze del governo centrale e un cambio di atteggiamento da parte dei nostri presidenti di provincia, allora dobbiamo iniziare a preoccuparci seriamente. Questo gruppo, attraverso il sottoscritto, ha fatto proposte concrete. Una delle tante, la più semplice ed immediata per quanto riguarda la situazione viaria provinciale dovute interruzioni per frane e dissesti, è stata quella di stilare un elenco di priorità di interventi delle strade provinciali, tenendo conto di parametri ben precisi come il numero della popolazione interessata, di quanti accessi a questi centri urbani siano dotati ed anche della consistenza stessa del danno prodotto. Almeno così, i Sindaci, avrebbero, quanto meno, contezza dei termini temporali d’intervento da parte della provincia stessa interverrà. Anche di quanti interventi e quali quelli urgentissimi da mettere in campo e se, qualora i fondi non bastassero, chiederne a enti sovraordinati come regione e/o al governo centrale. Invece l’indirizzo è quello di navigare a vista e si ha l’impressione che quei pochi fondi siano utilizzati solo da chi tira di più la giacca e ricatta politicamente, viste anche le frizioni e le difficoltà che ha avuto ed il molto tempo che ha speso Pupillo, anche nel nominare i suoi assessori. Una situazione, sicuramente dovuta ad una mancanza di fondi da parte dell’ente provincia, un governo centrale, di centrosinistra, che, nonostante tutto, utilizza ancora le provincie come bancomat, il tutto grazie al famoso il riordino voluto dal Governo Monti, che ha svuotato questi stessi enti, ora enti di 2° livello, solo della funzione politico/istituzionale, ma non dal resto”.
“Anche noi della Lista Obiettivo Provincia abbiamo votato contrariamente a questo bilancio – conclude Vitale – proprio con un NO politico, perché al di là, dello sforzo dei dirigenti e funzionari provinciali, al di là della mobilitazione delle provincie e degli stessi presidenti di provincia contro questa condizione, ricordiamoci che per destare l’attenzione dovuta a questi territori, gli esposti cautelativi, gli incontri ufficiali e il semplice lamentarsi, non servono assolutamente a nulla. Così, come ho più volte suggerito al Presidente Pupillo in sede di assise a azioni chiare e decise fra le quali la riconsegna della tessera del PD ai vertici regionali e la “deposizione” sotto il parlamento della fascia di presidente della provincia, perché questa situazione è figlia di un riordino scellerato voluto e targatoa: Monti – Renzi – Gentiloni, ovvero PD (Partito Democratico)”.