“È indispensabile”, si legge nella nota che ha tra i primi firmatari Manola Di Pasquale, Alberto Melarangelo, Flavio Bartolini e Maria Rita Santone, Dino Pepe, Luciano Monticelli, Elvezio Zunica, Mauro Scarpantonio e Giuseppe Cantoro, “fare chiarezza, soprattutto nei confronti dell’elettorato democratico teramano, rispetto alle dichiarazioni giornalistiche dei vertici provinciali del PD teramano circa il commissariamento imminente del partito del capoluogo. Crediamo che la politica, che contiene in sé tutti gli strumenti per costruire le soluzioni più adatte ad ogni questione, debba prevalere di fronte all’utilizzo dei poteri sostitutivi che nulla hanno a che fare con un partito, tanto più se questo è di centrosinistra”.
Il gruppo “Per il Pd”, dunque, ritiene “irricevibile qualsiasi forma di commissariamento dal punto di vista politico-culturale”, chiedendo la convocazione al più presto dell’assemblea degli iscritti del partito cittadino, come previsto dopo le dimissioni del segretario.
“Bisogna tornare a fare politica perché siamo un partito politico democratico e plurale”, continua la nota, “Si torni subito all’iniziativa politica ripristinando la funzionalità degli organismi, nel rispetto delle regole e convocando quindi gli iscritti, che sono gli unici deputati a decidere sulla strada da percorrere”.
Una battaglia, dunque, che è solo all’inizio, visto che in gioco ci sono, oltre alla segreteria comunale, anche quella provinciale che dovrà essere rinnovata in autunno, le candidature alle prossime amministrative oltre ai nuovi equilibri di potere che si starebbero ridisegnando all’interno della provincia teramana.