L’Aquila. “Il Presidente D’Alfonso non entra nel merito delle problematiche inerenti il Project e abbandona, senza permettere il contraddittorio, la Commissione vigilanza senza dare nessuna risposta alle tante sollecitazioni pervenute in questi ultime settimane. Dopo tre anni di chiacchiere oggi l’iter del progetto di finanza passa ad una nuova commissione che deve esprimersi incredibilmente in poco più di un mese, questa è la proposta che il Presidente D’Alfonso ha portato in Commissione Vigilanza appositamente convocata, dopo ben due riunione mandate deserte dallo stesso. Ad oggi rimangano ancora in piedi e confermati tutti i dubbi sollevati ed avanzati dal sottoscritto in questi ultimi mesi in merito al nuovo ospedale di Chieti poiché il Presidente D’Alfonso e il Direttore Generale Asl di Chieti Flacco oggi non hanno dato delle spiegazioni plausibili ed esaurienti circa l’iter amministrativo che intendono proseguire sino al prossimo 30 giugno per la valutazione del project financing presentato dalla Icm del gruppo Maltauro”.
Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo a margine dell’audizione programmata per oggi presso gli uffici del Consiglio regionale a L’Aquila. “Innanzitutto – commenta Febbo – bisogna capire in base a quale norma è stato possibile prorogare al prossimo 30 giugno i termini in cui saranno definiti gli adempimenti connessi all’iter valutativo della proposta relativa all’ospedale Clinicizzato Santissima Annunziata di Chieti. Siamo già abbondantemente fuori i tempi prestabiliti dall’art. 183, comma 15 Dlgvo 50/2016 (nuovo Codice Appalti) dove assegna il termine perentorio di 90 giorni per esprimersi e tale data è scaduta il 15 maggio scorso. Proprio su questo punto a nulla sono valsi i richiami e i pareri dei vari legali interni della Regione e della ASL, consulenti esterni nominati da ASL e figure di fiducia dello stesso Presidente. Come non abbiamo sentito, sempre durante i lavori della commissione odierna, nessuna risposta alla lettura dei pareri dei Direttori sanitari dei vari U.O.C. che hanno criticato in maniera pesante e negativa la proposta di progetto di finanza sia dal punto di vista sanitario, sia economico-finanziario sia ingegneristico sanitario. Adesso la nuova commissione avrà il compito di procedere ad un preciso e minuzioso esame dei presupposti tecnici, sanitari e finanziari. Ricordo che sono tutti pareri e giudizi indispensabili ed imprescindibili per dichiarare la pubblica utilità. Ma anche in questo caso vale la pena ricordare che la Commissione mista doveva essere nominata appena dopo la riunione del 29 dicembre 2016 e la vediamo, invece, materializzarsi solo adesso senza capire la sua necessità. Se – continua Febbo – non si dovesse chiude in maniera positiva l’intero procedimento non sarà possibile nemmeno procedere alla gara europea per la realizzazione di una struttura dal costo di circa 225 milioni. Infatti Flacco non ha spiegato come sia possibile sostenere il canone del project, che inizialmente parte da 11/12 milioni di euro per arrivare nei trenta anni a 18/20 milioni di euro all’anno da versare al privato imprenditore, visto che la Asl ha chiuso il bilancio 2016 con una fortissima perdita di oltre 40 milioni di euro reali se vengono calcolate anche le sopravvivenze attive, contabilizzate in oltre 16 milioni, derivanti da richieste alla causa fallimentare ex Angelini ( se e quando la riconoscerà e la pagherà – sic!!!). Pertanto – conclude Febbo – durante l’audizione odierna ho ribadito al Presidente D’Alfonso tutte contraddizioni che permangono sul Project financing dopo tre anni di riunioni inconcludenti. Infine anche oggi viene fuori come questa Regione, dopo aver preso contezza dell’impossibilità di portare a termine un’opera di project financing, continua testardamente ed inspiegabilmente ad andare avanti per la propria strada con l’unico obbiettivo di scippare il Clinicizzato alla Città di Chieti”.
“Abbiamo assistito a una vera e propria fuga del Presidente D’Alfonso che ha usato la commissione di vigilanza per declamare il suo monologo – peraltro ripreso con telefonino da un suo collaboratore – per poi andare via non permettendo ai commissari di porgli domande nel merito della proposta” commenta Sara Marcozzi.
“Abbiamo preso atto della consistenza politica del Presidente D’Alfonso e delle granitiche motivazioni a sostegno di questo costosissimo progetto. Tanto granitiche da fuggire alle numerose domande e agli innegabili dubbi che abbiamo sempre denunciato. Quella del Presidente D’Alfonso in favore del PF è una posizione di principio che si scontra contro i pareri negativi di tutti: in generale TAR e Corte dei Conti, in particolare RUP, ufficio affari legali della Asl, studio legale McDermott, professori dell’Università Bocconi, primari dei reparti. Insomma di tutti i soggetti che hanno partecipato all’istruttoria hanno espresso gravi criticità su questo progetto, peraltro, alcuni pareri sono stati pagati a peso d’oro”.
Il Direttore Flacco, infatti, su domanda della consigliera Marcozzi, dichiara che il costo delle consulenze pagate dalla Asl allo studio McDermott e alla Bocconi ammonterebbero complessivamente a circa 67.000 euro più Iva.
“Il M5S continuerà a battersi affinché Chieti venga dotata di un nuovo ospedale senza fare ricorso alla procedura di PF che avvantaggia solo il privato investitore a discapito delle casse pubbliche e dei servizi ai pazienti” conclude Marcozzi.
Così replica il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso: “Oggi in commissione vigilanza ho messo in evidenza i dati oggettivi. Primo: c’è una norma nazionale che consente il ricorso al project financing. Secondo: nel caso dell’ospedale di Chieti, ad aprile 2014 quando era Presidente Gianni Chiodi è stata depositata una proposta e noi abbiamo assunto sulle nostre forze amministrative l’onere dell’istruttoria, stabilendo di non fare una procedura formale ma di merito, che avrebbe sottoposto a test tutti i numeri facenti parte della proposta. Il primo numero è il costo della cittadella sanitaria: i 251 milioni di euro della proposta verranno testati fin dove il valore di mercato ci consente. La seconda voce sottoposta a test è il costo dell’esercizio ospedaliero, attualmente pari a 51 milioni. Terzo, occorre testare anche il canone annuale di concessione che deve ridursi dagli 11 milioni l’anno contenuti nella proposta, così come deve ridursi il numero degli anni della convenzione: noi vogliamo che si rimpicciolisca dagli attuali 30 anni. Da queste voci noi faremo un’attenta istruttoria finale e poi sottoporremo al vaglio del mercato il costo finale per l’ospedale di Chieti. Respingo al mittente l’atteggiamento di demonizzazione verso il project financing che è tipico di alcune forze politiche. Io mi pongo laicamente: utilizzo fino in fondo gli strumenti che mi vengono offerti dal legislatore. Una commissione mista Regione-Asl sarà chiamata ad integrare le attività già svolte ai fini della conclusione dell’iter procedimentale per l’eventuale dichiarazione di fattibilità della proposta di project-financing. La Commissione avrà, inoltre, il compito di procedere ad un minuzioso esame dei presupposti tecnici, finanziari e temporali che hanno determinato, in fase di proposta, la determinazione del canone di disponibilità richiesto, evidenziando le diverse alternative possibili per pervenire alla sua drastica riduzione, se non alla sua eliminazione. Sull’opportunità dello strumento giuridico decide il Governo regionale. Sulla convenienza decide l’istruttoria tecnica. Sulla correttezza della procedura la magistratura. Sulle alternative abbiamo già deciso, anche nutrendoci dei punti vista dell’opposizione; entro il 30 giugno la procedura sarà completata”.