Giulianova. “Il suolo pubblico è quella cosa che appartiene a tutti i cittadini. E’ quel diritto inviolabile che è la nostra fetta di proprietà pubblica. Le attività economiche possono chiedere in prestito e ‘per favore’ a tutti i cittadini di poter utilizzare la proprietà pubblica. Ma siccome è un utilizzo che da un tornaconto privato a chi la sfrutta occorre che siano rispettate regole chiare e di buon senso”.
Così l’associazione di commercianti G365, interviene sul caso dehors dell’attività Be Estro, ricordando che chi chiede l’occupazione del suolo pubblico ha dei come “retribuire bene la collettività (visto che ne ritrae di solito ottimi guadagni); rispettare il decoro e la fruibilità delle strade e dei marciapiedi per la cittadinanza; rispettare la uguaglianza di condizioni tra operatori economici, la parità di concorrenza è un principio fondamentale per uno sviluppo duraturo che non dipenda da ‘favoritismi’ del momento; essere trasparente, di modo che nessun furbo si avvantaggi sull’onesto”.
Secondo l’associazione a Giulianova “stiamo assistendo ad un accanimento verso taluni dehors, con minacce di demolizioni di strutture che esistono da decine di anni e invece al rilascio di occupazioni di piazze monumentali. Il tutto a suon di cavilli burocratici”.
G365 chiede che venga immediatamente approvato un piano dehors ed occupazione di suolo pubblico e nelle more che venga garantito parità di trattamento tra gli operatori e rispetto del decoro e delle bellezze di Giulianova.
I principi da rispettare sarebbero: “parametrazione rispetto alle aree interne dei locali, estrema parsimonia nelle zone monumentali, divieto di intralcio di strade pubbliche, tariffe in base alla centralità della zona, rigore nelle normative di sicurezza e sanitarie. Nessuno si lamenterà o sarà messo sul lastrico e come accade in tutte le cittadine turistiche ci sarà un equilibrio elegante tra interessi degli operatori economici e la proprietà pubblica dei cittadini”.
Pert G365 “non c’è bisogno delle ruspe ma di buon senso, onestà, trasparenza e parità di condizioni! Che non dipenda dal destino ma dalle capacità (nel rispetto di regole uguali per tutti!)”