Chieti. Il consigliere provinciale Idv, Palmerino Fagnilli, ha presentato al presidente della Provincia e al presidente del Consiglio Provinciale di Chieti. una interrogazione e un ordine del giorno sulla ormai storia infinita della Fondo Valle Sangro.
“Premesso – spiega Fagnilli – che il 26 marzo 2010 nasceva una grande frana nel
cantiere per la costruzione della Fondo Valle Sangro, cosi detta variante di Quadri,
in provincia di Chieti e che i manufatti già realizzati, grosse barriere di palificazioni
in calcestruzzo (come mostra la foto) venivano travolti come grissini e i lavori si
bloccavano. Premesso che per superare l’inconveniente gli studi prevedevano costi per 13-18 milioni di euro e 18 mesi di lavoro, ossia tre anni solari. Premesso che prima dell’inizio lavori erano già stati stanziati altri 13 milioni di euro, oltre i 25 iniziali, per una perizia di variante per lo stesso tratto che poi il 26 marzo è franato. Premesso che era stato annunciata la disponibilità, per sanare la frana del 26 marzo, a utilizzare i 10 milioni della Legge 388 del QSN 2007-2013, già stanziati in data 26 giugno 2007 dall’ANAS: Opere infrastrutturali di nuova realizzazione, appaltabilità
2007-2011. Premesso che nello stesso documento ufficiale dell’ANAS erano stanziati altri 71.329.000 milioni di euro sul capitolo completamento della Fondo Valle Sangro e che invece sono spariti dal programma e non è previsto neanche un euro dei 160 milioni, che a giudizio ANAS, sono necessari per il completamento.
Premesso che i cittadini di Quadri continueranno a vedere, dato ufficiale della
rilevazione empirica del comitato civico del paese nella giornata del 29 luglio 2010,
4000 mezzi , di cui 800 tir, in 18 ore attraversare la propria ridente cittadina. E
che la logistica della zona industriale della Val di Sangro continuerà a risentirne
pesantemente in termini di costi. Tutto ciò premesso e considerato si interroga se corrisponde al vero le notizie circa l’approvazione di un progetto da parte dell’ANAS per superare la frana del 26 marzo, quale soluzione progettuale è stata approvata e adottata, quali i costi, le fonti di finanziamento e gli estremi dello stesso. Quali i tempi stimati per la realizzazione, tempi di inizio e fine dei lavori. Quale è stata la causa del movimento franoso, le eventuali responsabilità e responsabili e quindi chi pagherà il danno”.
Con l’ordine del giorno il consigliere Idv Palmerino Fagnilli chiede al Consiglio
Provinciale di impegnare il presidente della Provincia di Chieti, premesso che la
frana del 26 sembra sia stata dovuta ad una grande quantità di acqua che sfocia
nei luoghi di esecuzione dei lavori, e premesso che da sempre si sostiene che “manca l’acqua”, ad invitare la SASI, ente gestore sdel sistema idrico integrato ad esaminare e verificare l’acqua e qualora risultasse potabile a procederne al recupero per l’utilizzo della stessa.
“Con l’augurio – conclude Palmerino Fagnilli – che tutto non finisca a tarallucci e…
acqua!”.