Chieti. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha scritto una lettera al presidente dellla Regione, Gianni Chiodi, sulla delicata vicenda “Villa Pini” i cui dipendenti versano in uan situazione particolare, c’è infatti in ballo il loro futuro.
Il primo cittadino del capoluogo teatino aveva a sua volta ricevuto una lettera di un Comitato dei lavoratori della struttura che si è costituito da poco e si è recato direttamente a “Villa Pini” dove ha incontrato una rappresentanza del Comitato.
“Muovendoci all’interno di alti e solidi argini di legalità, non avendo entrambi nulla da temere o nascondere, anche rispetto a vicende come quelle di Villa Pini – spiega Di Primio nella lettera a Chiodi – credo sia arrivato il momento, pur nel rispetto dei nostri diversi ruoli, di proporre o assumere decisioni che guardino al futuro, liberandoci del dietrologismo di taluni, non sempre disinteressati, e pensando che gli unici due obiettivi da raggiungere sono: la conservazione dei posti di lavoro, parliamo di 1.000 persone/famiglie; la conservazione dell’assistenza sanitaria, prestata all’interno di Villa Pini, parliamo, per il 2011, di circa 4.000 ricoveri e 150.000 prestazioni diagnostiche, oltre alle prestazioni rese dai centri di riabilitazione, anch’essi facenti parte della galassia “Villa Pini”. Mi rivolgo a Te, dunque, non tanto per il Tuo ruolo di Commissario, ma per quello di presidente della nostra Regione. Ritengo infatti che di fronte a questi numeri, con la tranquillità della nostra trasparenza e con il conforto dei controlli effettuati dai deputati organi regionali, che ci consegnano per il 2011 percentuali di inappropriatezza delle prestazioni rese da Villa Pini pari allo 0% o massimo allo 0,3% per la degenza ospedaliera, la questione dell’accreditamento delle strutture de quibus, competenza tutta regionale, sia tema da poter condividere politicamente e da poter sostenere anche nei confronti di chi, portatore di altri o concorrenti interessi, non la pensa come me, spero poter dire come noi. Non voglio entrare nei tecnicismi della Legge Regionale 32/07, che andrebbe abrogata, ovvero profondamente rivista. L’iter di riforma meriterebbe un canale preferenziale da parte del Consiglio Regionale. Così come è indubbio che Yart.7 bis, norma pensata per tutelare i diritti dei lavoratori, oggi, se il Consiglio di Stato dovesse confermare la rinominata Sentenza, diverrebbe strumento per licenziare, recte, portare ad un probabile licenziamento dei 978 lavoratori di Villa Pini. Ecco, è se su questo piano, quello della interpretazione autentica dell’art. 7 bis, ovvero su quello della assunzione di motivate nuove determinazioni, che non portino alla chiusura, ma neppure al drastico ridimensionamento delle strutture sanitarie che s’appartengono alla galassia Villa Pini, che vorrei spendessi, come sempre hai fatto, la Tua autorevolezza e competenza. Per parte mia, ovvero in riferimento al rilascio delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività sanitaria, Ti assicuro una attenta e solutiva attività, mi aspetto che la Regione faccia la sua parte. Non riesco ad immaginare la mia città, il nostro territorio, con altre 978 famiglie che vivono il dramma della disoccupazione e con un vulnus nella offerta di prestazioni sanitarie così grave da avere ripercussioni oltre che sugli utenti anche sullo stesso sistema sanitario, che da una parte si ritroverebbe a dover dire no alle domande di prestazioni, dall’altra vedrebbe fatalmente aumentare le mobilità passive. Sono certo che la Tua sensibilità ed il Tuo alto senso di responsabilità, insieme ai numeri sulla vicenda de qua, che Ti compiego, sapranno illuminare le vie più utili per dare risposte concrete a tutti i protagonisti, operatori e utenti”.