Lo dichiara il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, riguardo alla vicenda che ha visto lo Stato citare in giudizio 55 parenti delle vittime del sisma del 6 aprile intimandoli di restituire le provvisionali.
‘Norberto Bobbio ci ha insegnato che esistono la Legalità e la Legittimità. La Legittimità vale più della Legalità, e non c’è bisogno di rievocare il mito di Creonte e Antigone per capire che lo Stato deve essere tutore e non avversario di chi soffre.
Le vittime vanno sostenute dallo Stato poiché esso è nato anche con la funzione di non lasciare solo il cittadino davanti alle tragedie, e io mi farò latore di questo pensiero davanti alle cariche più alte della Repubblica’, conclude D’Alfonso.
“Dalla ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, con la quale in questi giorni ho direttamente interloquito, è venuta nel corso di un question time un’apertura importante: il governo intende fare quanto in suo potere per rinunciare alla revoca dei risarcimenti e quindi evitare a tante famiglie il danno, oltre alla beffa.
Dopo i terremoti e le calamità naturali, si risarciscono le case, le attività economiche e persino il bestiame. Dobbiamo fare in modo che la legge sia madre e non matrigna per chi è già stato così duramente colpito dal tragico terremoto del 2009”.
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“Dobbiamo evitare – prosegue Pezzopane – che risarcimenti versati per le vite umane perdute nel terremoto dell’Aquila debbano essere restituiti da persone e famiglie che hanno già sofferto tanto, con un provvedimento che arriva a 8 anni dal sisma e che in molti casi le ridurrebbe sul lastrico.
Il principio appare ingiusto in sé, ma lo è tanto più negli effetti di una procedura che ha impiegato tanti anni a dispiegarsi e che colpisce orfani allora bambini e ora maggiorenni, famiglie che avevano perduto tutto e che non dispongono più delle somme da esborsare.
L’apertura della ministra Finocchiaro è stata importante, credo che sia necessario avviare una trattativa, nella quale ci impegneremo perché, nel rispetto della legge, si possa evitare un impatto così duro su queste persone e sulle famiglie.
La legge sia madre e non matrigna, tanto più che la vicenda scabrosa della Commissione grandi rischi a L’Aquila, se è chiusa sul piano giudiziario, non lo e’ sul piano delle responsabilità politiche. Che ci sono è molto gravi e che mi auguro possano essere portate alla luce con la Commissione d’inchiesta da me proposta”.
‘Un’ennesima beffa travolge i cittadini aquilani e in particolare coloro che dopo la sentenza di primo grado del 22 ottobre 2012 nel processo Grandi Rischi, avevano beneficiato dei risarcimenti previsti a seguito della morte dei loro congiunti per causa delle ‘rassicurazioni’ che indussero erroneamente molte persone a rimanere in casa nella notte fra il 5 e il 6 aprile del 2009 e che morirono a causa del sisma’.
È quanto afferma la Sen. Enza Blundo a margine del suo intervento in aula del 10 maggio.
‘Lo stato chiede indietro 8 milioni di euro, ai familiari delle vittime di un terremoto che provocò ben 309 morti e la distruzione del tessuto economico-sociale del capoluogo abruzzese e che furono erogati per l’iniziale condanna di tutti i componenti della Commissione Grandi Rischi, poi prosciolti dalla sentenza d’appello, pur rimanendo confermata la condanna ad uno dei componenti, Bernardo De Bernardinis, che ne faceva parte all’epoca’.
‘Anche se – prosegue la cittadina al Senato – giuridicamente può essere corretto chiedere la restituzione delle somme dato che la sentenza d’appello e la Cassazione hanno ribaltato la condanna in primo grado, assolvendo sei dei sette membri, ciò che lascia sbigottiti è che tale richiesta venga fatta anche aggiuntiva degli interessi maturati e amareggia non solo coloro che hanno perduto figli, genitori e persone care nella notte del terremoto, ma addolora una intera cittadinanza e per i superstiti delle famiglie distrutte dal terremoto non è stato mai previsto alcun indennizzo o pensione’.
‘Con il Movimento 5 Stelle siamo sempre stati e continueremo a stare al fianco dei familiari delle vittime che sono state ignorate e trascurate nei loro diritti e che in questi giorni si sono visti piombare addosso quella che potrebbe rivelarsi l’ennesima umiliazione da parte di uno Stato incapace di proteggere i propri cittadini e auspichiamo una concreta quanto immediata rinuncia a tale immorale richiesta’ – conclude Blundo.