Pescara. La spaccatura ora è certa: l’elezione odierna di Fausto Di Nisio, consigliere d’opposizione, a vicepresidente del Consiglio comunale nasce dalla divisione interna alla maggioranza e ne partorisce un’ulteriore conseguenza: Berardino Fiorilli si è dimesso nel pomeriggio dalla carica di vicesindaco.
Dopo Roberto De Camillis, consigliere d’opposizione eletto a presidente del Consiglio comunale al posto del dimissionario Licio Di Biase, un altro oppositore, Fausto Di Nisio, è stato eletto vice presidente. E grazie a 7 voti partiti dal centrodestra; quel centrodestra bello e spaccato già sulla candidatura di Adele Caroli, rientrata nelle fila della maggioranza dopo un ricambio ripetuto di partiti dalla porta di Pescara Futura proprio in vista dell’elezione della seconda carica dell’Aula. A farne le spese è stato Renato Ranieri, sostenuto da quella parte del Pdl che non si riconosce nella nuova coordinatrice Federica Chiavaroli, legata appunto alla lista di Carlo Masci che da sempre viene additata come colonna portante della maggioranza che sostiene il sindaco Mascia.
Sorprendono quindi, dopo un pomeriggio di fuoco a Palazzo di Città, viste anche le rassicurazioni di una maggioranza compatta declamate dall’ex capogruppo Lorenzo Sospiri, le dimissioni del vicesindaco Berardino Fiorilli. Un gesto di responsabilità, le definisce il dimissionario, mirato a scuotere i partiti della coalizione verso una riflessione: “Spero che tale decisione possa dare luogo a un confronto serrato tra i partiti stessi, come del resto già richiesto dal coordinatore cittadino Federica Chiavaroli”, commenta Fiorilli ufficializzando le dimissioni, “Ribadisco la massima fiducia istituzionale e personale nel sindaco, e soprattutto rinnovo a lui e a tutta la giunta il mio sostegno in quell’azione di governo che ci aspetta per i prossimi due anni e mezzo, ma quanto accaduto oggi in sala consiliare richiede l’avvio di un chiarimento”, sostiene. Vittima sacrificale? “Le dimissioni sono state rimesse al sindaco, ma per essere trasmesse ai partiti”, evidenzia Fiorilli, desideroso di “un confronto serrato all’interno del partito, affinchè si possa verificare la credibilità degli accordi stretti all’interno della maggioranza di governo”.
Daniele Galli