Pescara, Di Nisio vice presidente del Consiglio comunale. Maggioranza spaccata sulla Caroli

dinisioPescara. E’ Fausto Di Nisio il nuovo vice presidente del Consiglio comunale: eletto con 20 voti, il consigliere d’opposizione ha battuto la candidata della maggioranza, Adele Caroli. E per il Pd l’episodio segna l’ennesima spaccatura nell’ala dell’aula che sostiene la Giunta Mascia.

L’episodio giunge nuovo: il Consiglio comunale di Pescara ha come vice presidente un’esponente dell’opposizione: l’Idv Fausto Di Nisio è stato eletto oggi con 20 voti, battendo per 3 preferenze Adele Caroli, sostenuta dalla maggioranza. Anche se dall’ala destra dell’emiciclo sono giunti 7 voti in favore di Di Nisio. Nuovo o meno, il caso torna utile al Pd per sottolineare “l’ennesima spaccatura della maggioranza”, commenta il capogruppo Moreno Di Pietrantonio.

Per capirne le motivazioni urge il riassunto delle puntate precedenti: la Caroli, eletta inizialmente tra le fila del Pdl, per dichiararsi in breve ‘dissidente’, poi passata a Fli in opposizione e, infine, affermarsi come indipendente, dopo alcune beghe legali con il partito finiano che le aveva negato l’utilizzo di simbolo e nome. Ma nelle ultime settimane, in vista della nomina del posto vacante sul secondo banco più alto dell’aula consiliare, il centrodestra ha provato a tenderle la mano: la Caroli sarebbe rientrata nella maggioranza mediante un accordo con la lista civica Pescara Futura, rimasto verbale date le vicende legali con Fli ancora in attesa degli appelli richiesti dalla consigliera. Ma il patto è bastato per far smuovere in favore della Caroli la neo-coordinatrice cittadina Pdl Federica Chiavaroli, che per la candidatura della Caroli ha richiesto il ritiro di quella già avanzata dal presidente della commissione Finanze Renato Ranieri, uomo fidato dell’ala Pdl uscita battuta nel recente congresso di partito. Solo oggi Ranieri ha ritirato la propria candidatura, esprimendo comunque riserve sulla Caroli davanti all’aula e rifiutandosi provocamente di obbedire alla Chiavaroli nei giorni scorsi, supportato dalle parole usate dal senatore Andrea Pastore per definire la candidatura della Caroli “inopportuna e indecente”, certificando la spaccatura intestina al centrodestra, tradottasi oggi nei 7 voti a favore di Di Nisio.

“La votazione è stata sicuramente lo specchio di una crisi politica all’interno di una maggioranza ormai non più gestibile e che avrà grosse ripercussioni sulla gestione amministrativa del Comune”, chiosa Di Pietrantonio, “è evidente che forse per la prima volta è prevalso il voto di coscienza anziché gli ordini di scuderia, ma fra poco si entrerà nel vivo del bilancio comunale, strumento fondamentale per tentare di iniziare a fare qualcosa per la città”, prosegue il democratico, “e oggi si è dimostrato che il metodo che ha portato la maggioranza alla scelta del candidato ,i metodi di spartizione a tutti i costi. non possono essere più condivisi da nessuno, tant’è che consistenti pezzi della maggioranza hanno criticato duramente il sindaco Mascia e il consigliere Masci”. “Un evento di tale portata”, conclude Di Pietrantonio, “ha dimostrato l’impossibilità da parte del Sindaco Mascia a governare la sua maggioranza” .

L’opposizione grida ‘A casa’. Sospiri: centrodestra compatto. Al pronunciamento del risultato del conteggio dei voti, il centrosinistra ha esultato rumorosamente, levando l’invito a voce alta contro la maggioranza: “A casa, a casa”; “Manifestazioni di gioia adatte più a uno stadio che all’aula consiliare”, le definisce il consigliere ed ex capogruppo comunale del Pdl Lorenzo Sospiri. L’attuale capogruppo provinciale del Popolo delle libertà rassicura sulla compattezza del partito al governo di Pescara: “La candidatura del consigliere comunale di Pescara Adele Caroli alla carica di vicepresidente vicaria del Consiglio era molto difficile, con ostacoli che attengono al privato e che sicuramente nulla hanno a che vedere con la tenuta della maggioranza di governo”. “Ai consigleiri di centrosinistra consiglierei di moderare i toni e di non organizzare celebrazioni”, risponde piccato, “non è l’elezione o meno di una vicepresidenza vicaria che manda a casa una maggioranza di governo, specie quando quella precedente non ha ritenuto di lasciare le proprie poltrone neanche a fronte di un terremoto giudiziario”. ha nulla a che vedere con la compattezza e l’unità della maggioranza di governo”. La seduta consiliare si è poi chiusa con l’approvazione della delibera sulla ricomposizione delle Commissioni consiliari, dopo gli ultimi passaggi dei consiglieri tra i gruppi di maggioranza.

 

Daniele Galli


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