Dai consiglieri comunali sarebbe stato dato mandato ai consiglieri provinciale Lorenzo Silli e regionale Lorenzo Sospiri di sollecitare in Provincia e Regione la proposta.
Nettamente contraria la federazione provinciale di Forza Nuova, con il responsabile provinciale Italo Tieri che ribadisce “il nostro convincimento che la struttura, una delle massime espressioni dell’ingegno architettonico di epoca fascista, vada invece restituita alla collettività tutta”.
Favorevoli, invece, i Radicali Italiani: “L’istituzione di un casinò non potrebbe che favorire l’attrazione di turisti con vantaggi per tutta la comunità cittadina”, afferma Roberto Di Carlo, “permettendo di legalizzare un fenomeno, quale quello del gioco d’azzardo, che viene attualmente abitualmente praticato senza alcuna forma di controllo sia a livello legale che fiscale. Del resto, in tutta Europa la pratica del gioco presso i tavoli verdi è prevista e regolamentata, senza considerare la possibilità di accedere anche online – sovente in forma assai meno controllata – ad ogni tipo di gioco d’azzardo.
“Fin dai tempi dell’amministrazione Di Mattia”, aggiunge Di Carlo, “ci siamo fatti promotori di questa iniziativa e continuiamo a credere che ritenere la trasformazione di Stella Maris in un casinò come un di ‘ritrovo di untori della piaga dello strozzinaggio, dell’usura e di tutta una serie di attività equivoche infezione sociale, così come sostenuto da Forza Nuova, costituisca solo l’ennesima forma di miopia proibizionista che ancora affligge gran parte delle forze politiche locali e nazionali’.