Vasto, Confcommercio chiede blocco progetto che porta biomasse e industrie inquinanti

logo_confcommercioChieti. La Confcommercio di Chieti, ha scritto alle autorità competenti (presidente della Regione Abruzzo, presidente della Provincia di Chieti, consigliere provinciale Franco Moroni, sindaco di Vasto e capigruppo del Consiglio Comunale di Vasto) nella quale chiede di bloccare definitivamente il progetto che porterebbe a Vasto le centrali a biomasse e nuove industrie inquinanti.

“La crisi dei mercati intemazionali – esordisce Confcommercio nella nota inviata alle Istituzioni – sta producendo i suoi effetti anche sul nostro angolo di mondo. Il futuro di Punta Penna è a una stretta decisiva. Un intero ciclo industriale, iniziato da oltre cinquant’anni, sembra essersi concluso. E il nuovo, per come si profila dinanzi a noi, non promette niente di buono. È evidente a tutti che gli impianti in procinto di arrivare a Punta Penna – un cementificio, un impianto di recupero di rifiuti speciali pericolosi, tre centrali a biomasse (quelle di Puccioni sono due) – non solo alla città non darebbero nulla, ma anzi toglierebbero molto. È evidente la loro incompatibilità con I’agricoltura, con il turismo, con gli impianti di trasformazione alimentare di qualità presenti nella zona. Per non dire del peggioramento complessivo della qualità ambientale: a cominciare da quella dell’aria – che di certo ne verrebbe. Se poi si considera il luogo dove questi impianti dovrebbero sorgere, a ridosso di una riserva naturale così bella e così amata dai vastesi, allora il quadro che si delinea è completo. Ed è un quadro di totale insensatezza: la città dovrebbe barattare quanto ha di meglio in cambio di un danno certo. Non stupisce dunque che questi progetti, uno per uno e nell’insieme, abbiano incontrato l’opposizione compatta di tutta la popolazione, a cominciare dagli imprenditori locali. Stupirebbe semmai il contrario. La contrapposizione tra ambientalismo e sviluppo, un logoro modello giornalistico, se mai ha avuto corso in questo caso è del tutto fuori posto. Non si tratta qui di accettare o rifiutare uno sviluppo per quanto ipotetico: si tratta della difesa di un bene comune, il territorio, da investimenti speculativi che a beneficio di pochissimi arrecherebbero un danno economico e ambientale certo a tutta la popolazione. Di fronte a un rischio così grave la classe politica locale nel suo insieme, spiace dirlo, non si sta di certo dimostrando all’altezza. Condizionata dall’esigenza prioritaria di preservare i suoi equilibri interni, da conflitti di interesse (talvolta clamorosi), da personalismi di varia natura, la risposta della classe politica locale è stata sino ad ora debole e confusa. Il Consiglio comunale dello scorso l0 gennaio, che ha votato su quattro diverse mozioni (tra cui due, della stessa maggioranza, tra loro contraddittorie) ne è stato un esempio palese. Questo, nell’interesse comune della città, non deve più ripetersi, per tanto invitiamo il sindaco, le forze politiche presenti in consiglio comunale, i singoli consiglieri, a pronunciarsi su una sola delibera, ricordando loro che devono sapere che su questo tema il loro operato è sotto gli occhi di tutta la città. Con delibera della Giunta Provinciale N.154 del 16/0412009 la Provincia di Chieti ha sottoscritto con il Consorzio Mario Negri Sud un accordo per la realizzazione di un programma per il controllo della qualità ambientale del territorio. II risultato è stato ed è che in una scala da I a 7 ,la zona di Vasto interessata si colloca al grado 2 ad (alterazione alta della qualità dell’aria)”.

In conclusione Confcommercio chiede alle istituzioni di bloccare definitivamente questo progetto scellerato che porterebbe un danno irreversibile economico – turistico – ambientale e per la salute dei cittadini.

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