L’Aquila. “Ora che si è chiusa la peggiore stagione della storia del turismo invernale sul Gran Sasso, con appena 47 giorni di apertura degli impianti, nel tracciare il fallimentare bilancio della gestione del Centro turistico è quanto mai evidente che, per rialzarsi, si renderà indispensabile un cambiamento radicale che il centrosinistra non è in grado di assicurare”.
Lo afferma Guido Liris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale dell’Aquila e vice presidente regionale del partito, all’indomani della chiusura della stagione invernale a Campo Imperatore.
Il cambiamento, evidenzia Liris, “non può certo essere incarnato dal candidato sindaco del centrosinistra Americo Di Benedetto, che è in piena continuità con la gestione disastrosa della Giunta Cialente, è già ostaggio della sua coalizione e non può prendere una posizione chiara facendo capire agli aquilani da che parte sta: sviluppo turistico o ambientalismo integralista?”.
Nel passare in rassegna i problemi, il capogruppo ricorda che “il Centro turistico versa nella continua precarietà, con i dipendenti ridotti a elemosinare attenzioni e certezze nella gestione amministrativa, sia in relazione al futuro della società, sia per quanto riguarda la loro vita professionale”.
“Sussistono ancora gravi dubbi sui tempi della sostituzione delle Fontari – prosegue – e l’affossamento del referendum e la mancata trattazione in Consiglio comunale della petizione ‘Save Gran Sasso’, che ha raccolto ben 11.200 firme, non possono distogliere gli aquilani dal problema strategico di fondo che l’amministrazione dovrebbe affrontare e invece ignora”.
“Il centrodestra ha un’idea chiara dello sviluppo del Gran Sasso, del Piano area e della necessaria riperimetrazione dei vincoli – rivendica Liris – Il centrosinistra, vecchio e nuovo, si trova, invece, ancora una volta in panne su un argomento che non può affrontare in maniera chiara”.
“Se la Giunta Cialente non ha mai saputo affrontare l’argomento per le contraddizioni interne che per cinque anni hanno sconquassato la maggioranza, Di Benedetto non è da meno – conclude – Per continuità politica e amministrativa rispetto a Cialente, Di Benedetto mantiene le stesse contraddizioni, perché in coalizione ha forze politiche e civiche che sono platealmente contrarie allo sviluppo del Gran Sasso e alla riperimetrazione dei confini e dei vincoli”.