Chieti. Nella Commissione Consiliare Ambiente si è discusso l’Ordine del Giorno sul conferimento dei rifiuti di altri Comuni nella discarica di Casoni di Chieti, alla presenza dell’assessore Alessandro Bevilacqua e del dirigente del settore La Rovere.
“Con viva soddisfazione da parte dell’Udc – rimarca il capogruppo dell’Udc in Consiglio Comunale a Chieti, Alessandro Giardinelli – che da sempre ritiene che nelle problematiche della città è necessario che i diversi partiti politici ricerchino l’unità di intenti al fine di una possibile soluzione, annullando le divisioni che certo non giovano né ai cittadini né alla città, al termine della seduta, i rappresentanti dei gruppi consiliari di Pdl, Pd, Udc, Giustizia Sociale, Chieti per Chieti, hanno stilato un documento unitario esprimendo la contrarietà della Commissione motivandola con tre punti tecnici di notevole rilevanza, e che saranno portati dall’assessore Bevilacqua all’attenzione della Commissione Regionale nella seduta di lunedì 5 marzo 2012. I tre punti tecnici sono: riduzione della vita della discarica Casoni (attraverso il nuovo conferimento di rifiuti dal pescarese la durata di vita residua della discarica di Casoni scenderebbe da 18 anni a 2 anni e mezzo, e quindi in breve tempo ci troveremmo di fronte ad un problema di smaltimento dei rifiuti proprio a Chieti, nonostante nella nostra città si stia attuando, con buon successo, la raccolta differenziata); violazione delle norme europee (nell’eventualità che la Regione imponga il conferimento dei rifiuti di Pescara con un’ordinanza Regionale, tale ordinanza sarebbe illegittima, in quanto il rifiuto proveniente dalla provincia di Pescara, una volta trattato, acquisisce un codice CER, Catalogo Europeo dei Rifiuti, nello specifico il numero 19, diventando un rifiuto che deve essere smaltito dal privato che lo ha trattato; in questo caso, quindi, l’intervento della Regione andrebbe ad interferire su un rapporto di natura privata); emergenza rifiuti inesistente (non esiste in questo momento l’Emergenza rifiuti o il rischio di emergenza sanitaria (come quella che si è verificata a Napoli), in quanto ad oggi esiste la possibilità di raccogliere i rifiuti su tutto il territorio dei Comuni del pescarese)”.