Francavilla al Mare. “La spiaggia di Francavilla al Mare è preda di una visibile erosione costiera. Centinaia di ombrelloni persi e servizi balneari decimati a causa mancanza di arenile. Con problemi per gli operatori. La situazione è peggiorata, naturalmente e notevolmente, nell’ultimo inverno. E il Comune che fa? Che estate sarà questa per i balneari?”.
Così l’associazione Ascom Abruzzo, preoccupata dai problemi che attanagliano il settore e che, ad ogni stagione, peggiorano.
“Su queste questioni – evidenzia Ascom – nei giorni scorsi, è scesa in campo, con toni preoccupanti e a tratti allarmanti, l’Itf (Associazione di Imprenditori turistici che comprende 25 concessioni) che ha dichiarato lo stato di agitazione nei confronti dell’amministrazione comunale, dopo aver ribadito che “mesi di incontri e colloqui con il Comune, e promesse su promesse,” al momento non sono serviti a nulla e che la ricettività balneare di Francavilla non riesce più ad essere competitiva. E’ una situazione spiacevole – evidenzia Ascom Abruzzo- perché decine di imprese balneari, avendo appena lembi di spiaggia a disposizione, fanno fatica ad organizzarsi in vista della ripresa dell’attività e a programmare il proprio futuro, tra mille difficoltà ed incertezze. Il Comune – ha giustamente chiesto l’Itf – quanto mette in bilancio ogni anno per la difesa della costa? Quanto ha investito fino a questo momento? E, da indicazione della Regione, ha compreso che la manutenzione ordinaria delle scogliere è di propria competenza? E che cosa aspetta ad approvare il Piano demaniale comunale che di fatto è strumento indispensabile per le imprese turistiche, per il loro lavoro e la loro crescita?”.
“Si tratta di lacune e mancanze inaccettabili – conclude Ascom Abruzzo – che raccontano, almeno in questo ambito, di un’amministrazione sorda, carente e inefficiente, che invece dovrebbe adoperarsi in ogni modo per agevolare il settore turistico-culturale, trainante per l’economia della città. Il Comune si svegli e metta le imprese turistiche in condizione di poter lavorare”.