Pescara. A pochi giorni dalla chiusura della discarica di Colle Cese e in assenza di siti alternativi dove portare la spazzatura del capoluogo adriatico e della sua provincia, il Pd torna a puntare il dito
sulla mancanza di strategie da parte dell’amministrazione di Albore Mascia e annuncia un’interrogazione urgente da presentare in consiglio.
E’ il capogruppo dei democratici Moreno Di Pietrantonio a prendere la parola dopo le critiche dei suoi colleghi di partito in seguito all’audizione in commissione del presidente di Ambiente spa Massimo Sfamurri e dell’assessore Isabella Del Trecco. Tra una manciata di giorni, infatti, sarà esaurita la discarica di Colle Cese, l’impianto cioè dove finisce la spazzatura di Pescara dopo il trattamento che avviene presso l’impianto di Casoni, nel Chietino. In assenza di siti alternativi dove conferire la spazzatura trattata e in assenza di alternative concrete si prospetta il rischio di una vera emergenza rifiuti a Pescara.
Il piano rifiuti approvato dalla provincia di Pescara contiene alcune indicazioni di siti per la realizzazione di nuove discariche e integrazioni. I siti individuati sembrano essere quelli di Città Sant’Angelo, Rosciano o Manoppello. Come riferisce Di Pietrantonio, già in passato il territorio provinciale di Pescara ha accolto i rifiuti teramani presso la discarica di Colle Cese. E attualmente anche Teramo conferisce presso la discarica di Casoni, quindi non è in grado di restituire l’accoglienza data in passato, in quanto non è stata attivata la discarica di Notaresco come indicato dalla Regione Abruzzo.
Il piano provinciale, inoltre, è ancora fermo negli uffici della Regione Abruzzo e si assiste a un grave ritardo nel pianificare e risolvere il settore dei rifiuti. In particolare, la Regione deve autorizzare il piano e rimandarlo alla Provincia la quale, dopo un periodo di 60 giorni per le osservazioni, deve procedere per l’adozione definitiva. “I ritardi in questo caso come nella vicenda del dragaggio del porto di Pescara sono determinanti”, denuncia Moreno Di Pietrantonio, ammonendo che “l’emergenza rifiuti non diventi come l’emergenza porto di Pescara ancora oggi sommersa in un mare di fango e di chiacchiere anche e soprattutto a causa dei forti ritardi delle istituzioni ad intervenire in tempi utili”. “Ad oggi”, denuncia il capogruppo del Pd, “non si intravede nessuna iniziativa concreta da parte dell’Amministrazione Comunale per risolvere questo problema se non ipotesi con costi ricadenti sui cittadini non ancora quantificabili”.
La richiesta è di incentivare in ogni caso la raccolta differenziata, considerato che nel chetino ci sono molti contrasti per un’eventuale utilizzo sia pur temporaneo della discarica di Casoni a cominciare dal sindaco Di Primio, dal Senatore Di Stefano all’Assessore regionale Febbo.
“Non è più il tempo questo di anacronistici ed inutili campanilismi”, sottolinea Di Pietrantonio, “specie in settori come quello della gestione dei rifiuti, l’emergenza va affrontata in un ottica di area metropolitana o area vasta. Le autorità competenti del settore come Provincia e Regione devono fare il loro dovere al più presto per l’approvazione definitiva del piano e quindi l’individuazione di nuovi siti. Il sindaco di Pescara si dia da fare affinché tutto l’iter si svolga in tempi utili onde evitare emergenze ben più pesanti da gestire”. Il Pd chiede al sindaco Luigi Albore Mascia e alla Giunta “quali siano le iniziative già messe in campo dall’Amministrazione onde evitare che si crei un’emergenza rifiuti nella nostra città alla luce di quanto detto in premessa” e “cosa intende fare l’Amministrazione per risolvere l’emergenza e quali sono i programmi per l’ottimizzazione di tutto il settore onde evitare che i cittadini si ritrovino a dover pagare un aumento ulteriore della tassa sui rifiuti a causa di un eventuale trasferimento dei rifiuti di Pescara in siti localizzati a centinaia di chilometri”.