Chieti. Ieri, 3 aprile, si è discussa in consiglio comunale l’interrogazione presentata da Giustizia Sociale con la collaborazione di Alternativa Libera, sulle motivazioni dell’esclusione temporanea del Comune di Chieti dai finanziamenti statali per il Decoro Urbano e la Riqualificazione delle Periferie, dove il progetto da oltre 11 milioni di € della città teatina occupa la 95esima posizione in classifica sui 120 presentati.
Progetto che prevede la riqualificazione di Piazza San Giustino, del terminal bus con annessi parcheggi interrati e modernizzazione della scala mobile, dell’abbattimento dell’ex scuola Vicentini e la realizzazione al suo posto di un parco con orto botanico e infine per la realizzazione di parcheggi e opere viarie all’interno dell’ex Caserma Berardi.
“Ricordiamo che il bando era del 25 maggio e scadeva il 30 agosto 2016 mettendo a disposizione inizialmente 500 milioni di € per le prime 24 città – dice in una nota il capogruppo di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo – e che solo nel novembre 2016 la Presidenza del Consiglio prometteva di integrare i finanziamenti per tutti i progetti presentati, cosa poi avvenuta all’interno della Legge di Bilancio 2017. Esattamente un mese fa il CIPE ha finanziato una ulteriore tranche di 800 milioni € includendo anche il comune di Pescara (46°) che si affrettato a darne notizia, mentre il Comune di Chieti ha lasciato la cittadinanza nel silenzio non comunicando certezza d’essere ricompresa in questa tranche, attualmente in verifica presso il Ministero dell’Economia (MEF) e non ancora approdata su Gazzetta Ufficiale. L’assessore Raffaele Di Felice non ha saputo dare risposta alla richiesta di chiarimenti sulle modalità e le scelte che hanno portato Chieti a vedersi assegnati nel bando solo 40 dei 100 punti disponibili. Tranne ammettere che nei 25 giorni intercorrenti fra la firma dell’accordo del Comune con l’Agenzia del Demanio, punto cardine del progetto, e la scadenza del bando non poteva essere fatto di più. Questa dichiarazione equivale ad alzare bandiera bianca ed è una contemporanea ammissione dell’inefficienza dell’amministrazione Di Primio, a cui non sono bastati 3 mesi per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal bando. L’assenza di proposte per la sicurezza e rigenerazione urbana, per l’inclusione sociale e il welfare metropolitano o lo sviluppo del terzo settore e per attività culturali, ha sicuramente inciso in negativo sulla qualità di un progetto incentrato principalmente sui parcheggi e che senza l’allargamento dei fondi sarebbe stato sonoramente bocciato. L’assessore si è dichiarato ottimista vedendo nell’approvazione ritardata del progetto, un bicchiere mezzo pieno a beneficio della città. Peccato che nella metà vuota del bicchiere siano rimasti i quasi 7 milioni di € non richiesti, insieme alle vere periferie ignorate, ai problemi socio-assistenziali, alle associazioni, ai privati e all’università. L’avvenuto allargamento dei finanziamenti, invece d’essere una medaglia da appuntarsi sul petto, costituisce una beffa poiché anche quei 7 milioni sarebbero arrivati. In questo campionario di inefficienza, chi perde è solo la città di Chieti”.