Chieti. “La premura e l’attenzione che c’è verso il consorzio Mario Negri Sud sono sinonimi di concretezza e non certo voglia di speculare ed apparire sul dramma di 200 lavoratori dal futuro ancora incerto”.
E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale di Chieti, Camillo D’Amico, dopo la dura nota formale avanzata da alcuni ricercatori circa una “presunta” superficialità delle istituzioni nei loro confronti e dell’importante istituto.
“L’Ente di ricerca – continua D’Amico – è un fiore all’occhiello che, noi quanto i gruppi di maggioranza pur con sensati e doverosi distinguo frutto della dialettica democratica, vogliamo mantenere avendo però chiarezza e contezza sui piani operativi e di lavoro futuri, sulla volontà della casa madre di Milano di rimanere ancorata a questo territorio non sono elementi da sottovalutare alla luce dell’oneroso impegno la provincia avrà: il conferimento dell’immobile pari ad un valore di circa 23.000.000 euro! Noi continuiamo a credere nella possibilità di poter procedere con l’attuale assetto societario del consorzio, magari aprendolo a nuovi soggetti pubblici e/o privati , ma, avendo chiare garanzie, non faremo barricate se pur dovesse trattarsi di una fondazione come paventato. I tempi che ci stiamo prendendo sono solo per capire, comprendere ed approfondire non certo per portare in giro il prossimo o fare affrettati salti nel buio. Stiamo facendo approfondimenti ed incontri tecnici che sono propedeutici ad una decisione saggia e consapevole ogni consigliere dovrà assumere. Cercare di fomentare polemiche inutili, alimentando solo confusione, non aiuta trovare la migliore soluzione possibile. Talvolta – conclude D’Amico – ho l’impressione di assistere a riunioni ed incontri con un convitato di pietra che è la regione Abruzzo la quale, pur avendo elargito contributi e iscrittine altri in bilancio, è assente fisicamente ai momenti istituzionali importanti; non ancora formalizza, con atti deliberativi o una specifica legge allo scopo, l’adesione al nuovo soggetto giuridico.”