Chieti. Accertare se l’autovelox installata sulla Strada Statale 5 Tiburtina Valeria altezza Km 216+367 del Comune di Chieti, direzione Manoppello/Pescara, corrisponde effettivamente ai criteri stabiliti dalla sentenza del Consiglio di Stato n.4321/14, che ha sancito in maniera definitiva che l’installazione di un misuratore di velocità in posizione fissa deve essere fondata su seri motivi di sicurezza, e il suo utilizzo deve essere imperniato esclusivamente nella logica della sicurezza stradale piuttosto che sulla esigenza di cassa.
Con questa finalità, Giustizia Sociale ha predisposto e depositato in data odierna, presso la Segreteria Generale del comune di Chieti, attraverso il Capogruppo Bruno Di Paolo, una interrogazione a risposta orale al Sindaco Di Primio, che dovrà rispondere ai seguenti quesiti:
1) sulla base di quali criteri l’Amministrazione Comunale ha disposto l’installazione dell’autovelox fisso mod. Velocar RedeSpeed –Evo-L1 sulla Strada Statale 5 Tiburtina Valeria altezza Km 216+367 direzione Manoppello/Pescara, tenuto conto che sul senso di marcia opposto a quello indicato, e cioè direzione Pescara/Manoppello, si sono verificati la maggior parte degli incidenti alcuni dei quali anche mortali;
2) quali sono stati i criteri tecnici che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a sostituire l’autovelox fisso, posto in un autobox arancione già esistente e soprattutto ben visibile da lontano, con un altro apparecchio collocato sopra un palo facilmente confondibile con l’asta che sostiene l’insegna pubblicitaria del distributore IP, in relazione al fatto che la giurisprudenza vigente parla chiaramente di installazione di dispositivi di accertamento ben visibili da lontano tali da permetterne l’individuazione immediata da parte del conducente, il quale può rallentare per tempo (quindi effetto deterrente) senza frenare bruscamente, col rischio concreto di creare altri incidenti;
3) se, a seguito delle recenti abbondanti nevicate, con la formazione di accumuli pesanti e persistenti di ghiaccio, e delle successive scosse sismiche non si siano verificati spostamenti, anche impercettibili della telecamera posta sul palo, tali da provocarne una variazione nel raggio di incidenza del laser con relativa falsa indicazione della velocità; cioè, in altre parole, se l’Amministrazione abbia provveduto a far rieseguire tutti i lavori di verifica e certificazione di buon funzionamento e buona installazione dell’apparecchiatura successivamente agli eccezionali eventi atmosferici di inizio 2017 e, soprattutto, se abbia fatto eseguire detti lavori da ditte autorizzate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
4) quanti e quali interventi l’Amministrazione intende mettere in atto per il miglioramento della sicurezza stradale, previsto dal comma 4 dell’art. 208 del CdS, nella misura del 50% degli introiti (oltre 300.000,00 euro) derivanti dagli accertamenti di violazione rilevati sino ad ora dall’autovelox posizionato in Bivio Brecciarola.
Una interrogazione che fa da prologo ad una Mozione che Giustizia Sociale sta già predisponendo, insieme agli abitanti di Brecciarola e del Bivio, per impegnare l’Amministrazione Comunale a trovare soluzioni alternative all’autovelox, rimarcando che, per garantire e migliorare la sicurezza delle strade, esistono delle misure diverse alla sanzione, previste dal Codice della Strada e in egual modo efficaci, quali, ad esempio, l’introduzione generalizzata di bande rumorose, segnalazioni luminose ad intermittenza, dissuasori con indicazione digitale della velocità, potenziamento dell’azione delle pattuglie di Polizia Municipale quale deterrente, ecc.