In parallelo, poiché per legge Provincia e Ambiente può solo effettuare l’accertamento e non la riscossione dei canoni, il Consiglio con l’approvazione di una ulteriore delibera emendata dal capogruppo del Pdl Angelo Faieta e dai capigruppo di maggioranza e opposizione, attraverso gli uffici provvederà ad esternalizzare il servizio per un anno circa, al fine di effettuare la riscossione dei canoni.
“La riscossione non è più rinviabile – spiega il capogruppo del Pdl, Faieta – quindi con una gara esternalizzeremo il servizio per un tempo determinato, nel frattempo avvieremo le procedure per l’acquisizione delle quote del privato, in questo modo Provincia e Ambiente diventerà a totale capitale pubblico”.
Il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa sottolinea che “il bilancio di esercizio al 2009, evidenziava una perdita di 71.524 euro, mentre subito dopo il nostro insediamento ad agosto 2009, la società ha ridotto tutti i costi superflui e si è passati ad un utile di 1.149 euro. Il bilancio 2010 ha evidenziato poi un utile pari a 63.376 euro; e va detto inoltre che la produzione della società è aumentata nonostante parte delle maestranze siano state messe in cassa integrazione”.
“Grazie alla lungimiranza del Consiglio – aggiunge Camillo Sborgia – Provincia e Ambiente a totale capitale pubblico darà la possibilità ai dipendenti di continuare a lavorare, e anche coloro che sono attualmente in cassa integrazione potranno avere altri incarichi attraverso nuove commesse”.
Allegrino (Idv): consentito riassorbimento 18 lavoratori. “E’ motivo per me di soddisfazione la delibera su Provincia & Ambiente votata oggi in Consiglio Provinciale anche dalla maggioranza del presidente Testa, perché recepisce una soluzione che prospetto da quasi due anni attraverso interrogazioni, mozioni e il lavoro in commissione”, commenta la consigliera Idv Antonella Allegrino, che sottolinea: “Far tornare pubblica la Spa che ad oggi vede la Provincia detentrice del 78 per cento delle quote, consentirà innanzitutto il riassorbimento dei 18 lavoratori in cassa integrazione proprio a causa della paralisi in cui si trovava da mesi, oltre a prefigurare possibili vantaggi anche economici per l’ente, riportandola a regime nei campi di competenza”. “La delibera di indirizzo uscita dal Consiglio”, prosegue, “è forte e ci auguriamo abbia ora tempi brevi per tradursi in realtà. Una decisione che impegna l’esecutivo a fare ciò che per quasi due anni non si è fatto, malgrado pure i vantaggi che l’ente avrebbe potuto trarne in termini di nuove entrate derivanti dalle competenze della Spa che ora dovrà tornare pubblica. Testa metta dunque in moto al più presto l’iter per la riacquisizione delle quote e dia indicazioni al Cda perché P&A possa diventare un vero e proprio ente strumentale della Provincia, attraverso sia il riassorbimento del personale che da mesi vive il calvario della cassa integrazione, sia la valorizzazione di ruoli e risorse umane di cui è dotata”.
Daniele Galli