E’ quello che ha detto il consigliere provinciale di Grande Sud, Nicola Mincone alla presentazione del gruppo provinciale del partito che ha sancito il definitivo passaggio del vicepresidente della Provincia di Chieti, Antonio Tavani, dal Pdl, che aveva lasciato a dicembre, proprio a Grande Sud.
“Innanzitutto sento di ringraziare il Pdl – ha affermato lo stesso Tavani – che è una forza politica fatta di persone con i propri pregi ed i propri difetti che mi hanno accolto e con le quali ho passato buona parte della mia vita politica. Ho lasciato a dicembre questo partito, non faccio polemiche, non me ne vado sbattendo la porta ed ora sta nascendo questa nuova forza politica. Dal 2008 in poi, quando Forza Italia e AN si sono fuse, penso che il Pdl sia stato un progetto mai decollato, anche se è un’importante forza di centrodestra. C’è una parola abusata da noi politici, da me compreso, che è territorio, ma ci sono situazioni come la lotta riguardante la sanità nei piccoli centri che penso sia stata una battaglia persa. A livello nazionale e regionale spesso che spesso si dimentichi il nostro territorio. Grande Sud è una sfida e penso che sia la sfida che mi piace che è quella di un grande foglio bianco. Ci sono dei valori fondanti che sono quelli di una forza di centrodestra, anche se gli elettori di centrodestra oggi sono un po’ confusi. Nicola Mincone e Fabrizio Montepara potevano chiedere qualsiasi cosa al presidente Di Giuseppantonio, ma hanno fatto un passo indietro, fanno un tipo di politica diversa rispetto a quella solita ed hanno dimostrato una grande disponibilità nei miei confronti”.
“Ringrazio Barbara Mazzali e Nicoletta Verì – ha aggiunto il consigliere provinciale di Grande Sud, Fabrizio Montepara – che hanno avuto il coraggio di portare prima Forza del Sud e poi Grande Sud qui in Abruzzo. Questo movimento rappresenta solo una parte d’Italia, ma diventa una forza. Noi con le nostre territorialità e con le nostre eccellenze come ad esempio olio e vino, ci vogliamo distiguere. A noi interessa la politica con il cittadino al centro dell’attenzione. Sono state bloccate due delibere a livello regionale che non andavano a favore dei cittadini su nostra iniziativa. Abbiamo deciso che ogni venerdì ci incontreremo per fare il bilancio della settimana e per programmare la settimana successiva. Vogliamo fare un partito come la Democrazia Cristiana dove ognuno si sente a casa propria. Noi vogliamo fare l’interesse del cittadino e siamo gente che viene dalla base. Da oggi, sempre di più, ci sarà un rapporto più vicino con la gente. Questa filiera di centrodestra oggi non sembra funzionare, quindi cerchiamo di intervenire”.
“Loro sono veramente la rappresentanza di quello che Grande Sud vuole essere all’interno del territorio – ha detto la coordinatrice regionale di Grande Sud, Barbara Mazzali – noi siamo convinti che solo dando voce ai sindaci e ai piccoli amministratori si possano risolvere le varie situazioni. Si deve partire dai problemi semplici come le scuole e le strade. C’è una cosa molto semplice, ma che serve in modo forte, cioè la presenza dell’Abruzzo sui tavoli romani, sui quali attualmente l’Abruzzo è assente. Ognuno di noi deve essere portavoce delle istanze dei sindaci nelle sedi ministeriali dove si possa risolvere qualcosa. Io ho un compito che mi piace e che mi gratifica tantissimo. Ho avuto a che fare con degli amministratori che sono delle eccellenze della politica e che hanno passione per il loro lavoro. Non vogliamo grandi poltrone, ma concretezza. Un sindaco che viene abbandonato dalla propria Regione e non ha un ponte con un Governo, non ha responsabilità. Oggi noi diamo questa opportunità, questa cosa è molto più facile di quanto sembra”.
“Complimenti a Tavani e agli amici presenti – ha concluso il consigliere regionale, Nicoletta Verì – che hanno avuto il coraggio di prendere una decisione e differenziarsi per dare delle risposte al territorio. La nostra regione è piccola, ha poco più di un milione di abitanti, quindi non ha quell’ascolto di altre regioni più grandi. Sono convinta che solo attraverso la convergenza con le regioni che hanno problemi comuni ai nostri, si possa fare qualcosa per l’Abruzzo”.
Francesco Rapino