Chieti. “Sono inaccettabili le parole dell’ingegner Merlino all’indomani della nostra presa di posizione sul progetto denominato Megalò2. Nessun accanimento, solo buon senso. La città di Chieti è più antica di Roma e tentare di far credere che il suo sviluppo economico e il superamento della crisi dipendano dall’apertura dell’ennesimo centro commerciale è assurdo, avvilente e senza alcuna visione. Chi vuole scambiare promesse di nuovi posti di lavoro con la distruzione del commercio locale e la desertificazione del centro storico è fuori tempo. La città va difesa da questo. Regione Abruzzo si è già espressa rispetto ai centri commerciali con una moratoria che vige dal 2010 e che vieta l’apertura di nuove attività di questo tipo sull’intero territorio regionale.” spiega Sara Marcozzi.
“E lo ha fatto a ragion veduta, dal momento che l’Abruzzo è già la regione europea con più alta densità di grande distribuzione e la Provincia di Chieti supererebbe paradossalmente quella di Milano per superficie di ipermercati per abitante”.
“Mi permetto inoltre di ricordare ai visionari che in questi decenni anni hanno gestito la partita del PRUSTT di Chieti che l’apertura del Centro Commerciale Megalò ha già bruciato l’economia di centinaia di piccole attività dell’area Chieti-Pescara” continua Sara Marcozzi “e che un rapporto di Legambiente ha inserito l’edificio fra i 10 più pericolosi d’Italia”. La sua realizzazione, infatti, è stata autorizzata solo grazie alla costruzione di una nuova arginatura sul fiume Pescara alta 10 metri che, a distanza di anni, ha prodotto devastanti conseguenze per tutto ciò che è a valle degli argini: esondazioni e allagamenti di abitazioni costruite in prossimità del fiume. A causa di ciò, Regione Abruzzo ha autorizzato il mega-progetto da 54 milioni di euro delle vasche di laminazione del fiume Pescara,che peraltro ha in se altre criticità, al fine di limitare i danni a valle. “L’esperienza del passato non è servita. Ora ci dicono che il nuovo centro commerciale dovrebbe sorgere all’interno della stessa di Megalò, quella che aveva la naturale funzione di cassa di espansione del fiume in caso di piena. Siamo all’assurdo.”
“Dov’è il Sindaco Di Primio?” si domandano Argenio e D’Arcangelo “In campagna elettorale ricordiamo prese di posizione in favore degli esercenti. Candidati consiglieri comunali che vaneggiavano di parcheggi a pagamento all’interno dell’area del Centro Commerciale i cui proventi avrebbero dovuto finanziare investimenti nel centro storico. Dove sono finiti questi intenti?” commentano i consiglieri comunali M5S. “Ma soprattutto, che fine ha fatto il Parco Fluviale? La promessa di riqualificazione ambientale dell’area?”
“Di Primio e l’ingegner Merlino si preoccupassero di dare seguito al Progetto IN.TE., centinaia di lavoratori attendono di essere reimpiegati. Abbiamo bisogno di aziende e non di centri commerciali. E’ evidente che è mancata una programmazione e una visione d’insieme a chi si è alternato alla guida del Comune negli ultimi 20 anni. Molti di loro siedono ancora sugli scranni di Palazzo d’Achille. E’ mancato un PRG in grado di disegnare la città del futuro che mettesse al centro della programmazione la valorizzazione del centro storico, la tutela delle piccole attività e delle botteghe, l’arredo urbano e la capacità di accoglienza con un sistema di parcheggi intelligenti. Concludono i portavoce del 5 stelle “Una politica dimostratasi senza spessore che ha affidato la programmazione del territorio alla libera iniziativa dei grandi privati e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quei tempi sono finiti. Ora si deve cambiare passo.”