Chieti, in Consiglio interrogazione di Giardinelli (Udc) sulla struttura di Cardiochirurgia

ospedaleChietiChieti. Il consigliere e capogruppo dell’Udc in Consiglio Comunale a Chieti, Alessandro Giardinelli, ha presentato un importante ordine del giorno, che si discuterà nel prossimo Consiglio del 24 gennaio, avente per oggetto lo stato dei lavori della struttura di Cardiochirurgia di Chieti.

L’interrogazione è rivolta al sindaco Umnerto Di Primio in quanto massima autorità sanitaria nel territorio comunale e competente del collegio dei sindaci della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Lo scorso luglio, l’accordo tra Asl e ATI, appaltante i lavori della Cardiochirurgia, prevedeva il termine delle opere di costruzione del Polo di Cardiochirurgia in un tempo definito di 300 giorni. Successivamente a questa data l’ATI ha scritto alla Asl una lettera il 25 agosto ed il direttore dei lavori un’altra lettera il 18 novembre, per la valutazione delle proposte per il completamento delle sale operatorie, ed in particolare relativamente alla terza sala operatoria, destinata all’Emodinamica e non compresa nell’accordo di Luglio 2011 e a tutt’oggi non è arrivata nessuna risposta ufficiale da parte della Asl. Giardinelli sottolinea che tale completamento è necessario per rendere idonea la terza sala operatoria destinata all’Emodinamica, per la quale esiste un progetto esecutivo redatto dalla Proger s.p.a., e che ad oggi non vi è alcuna determinazione a riguardo da parte della Asl, che la Regione Abruzzo ha all’uopo concesso un finanziamento di 1.800.00,00 euro alla Asl di Chieti finalizzati al completamento dell’emodinamica; che il finanziamento di 1.800.00,00 euro sarebbe sufficiente non solo per il completamento della sala operatoria dedicata all’emodinamica ma anche all’acquisto di macchinari medici necessari per l’operatività specialistica.

“L’ATI – scrive Alessandro Giardinelli – ha proposto alla Asl di completare il lavoro già appaltato con l’esecuzione delle terza sala, con un’estensione dell’appalto per motivi di urgenza e perché si tratta di servizi non separabili e complementari (art. 57 della legge 163/2006 sugli appalti),  a costo ridotto, visto che i prezzi sono quelli della gara del 2005. Per tale soluzione, come da informazioni pubblicate sula stampa, il legale della Asl ha dato parere favorevole all’estensione del lavoro per la terza sala operatoria. A tale progetto esecutivo si deve necessariamente procedere nello stesso momento in cui si stanno realizzando i lavori delle altre sale operatorie, se, come crediamo, è nelle intenzioni della ASL dare il via ad una realizzazione completa e tempestiva del reparto, senza una crescita dei costi e dei tempi. Se al contrario, non si dovesse procedere in questi termini di tempo, si verificherà che una volta realizzate le due sale operatorie, allorquando e se verrà presa la decisione di completare la terza sala operatoria, si dovrà procedere ad un nuovo appalto, con la conseguenza di: riaprire un nuovo cantiere con la conseguente chiusura delle attigue sale operatorie completate; realizzare con costi correnti e quindi certamente superiori a quelli definiti nel 2005. Tutto questo comporterà una dilazione enorme dei tempi, con nuove attese per i pazienti che necessitano delle cure della cardiochirurgia e dell’emodinamica, con una conseguente emigrazione dei pazienti in altre strutture che impoverirebbero nel servizio e nell’economia il nostro territorio, con un aumento della mobilità passiva. Il fine di tale interrogazione è la realizzazione del Polo Cardochirurgico senza ulteriori ritardi ed ulteriori costi, che causerebbero danni al servizio per i cittadini e per i pazienti cardiologici, ed inoltre un danno per l’economia del nostro territorio. Quindi sarebbe soddisfacente una qualsiasi risposta alternativa da parte della ASL ma che contenga i requisiti di riduzione e rispetto dei tempi e riduzione e rispetto dei costi”.

Quindi nell’interrogazione, il consigliere Giardinelli chiede: qual è lo stato dei fatti e quali sono i problemi ostativi emergenti; se è nell’intenzione della Asl procedere in contemporanea al completamento di tutte e tre le sale operatorie o se si sono ipotizzate  soluzioni alternative più vantaggiose per la Asl e/o per la comunità e se si ipotizza un eventuale ritardo nel completamento della struttura.

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