Chieti. “Dal 2009, da quando si è insediata l’amministrazione di centrodestra guidata da Di Giuseppantonio, il sottoscritto che ha guidato la precedente amministrazione, ha sempre sostenuto che l’Ente, nonostante il riconoscimento dei debiti fuori bilancio ascrivibili in gran parte all’amministrazione ancora precedente alla sua, non fosse assolutamente sull’orlo del fallimento come invece ha voluto far credere Di Giuseppantonio e soci”.
E’ quanto afferma in una nota il senatore del Pd, nonchè ex presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, che continua dicendo: “Anche quando l’Ente per due annualità successive, il 2010 ed il 2011, è stato certificato come strutturalmente deficitario, soprattutto a causa del disavanzo di circa cinque milioni di euro venuto fuori sul consuntivo 2009 e confermato sul consuntivo 2010, ho sempre sostenuto che una buona verifica dei residui, quelli passivi in particolare, avrebbe dimostrato la sostanziale buona salute del bilancio dell’Ente. Il centrosinistra ha sposato questa tesi ed in più occasioni, con degli esempi macroscopici, ha richiesto la verifica dettagliata dei residui. In una riunione della competente commissione bilancio anche i consiglieri di maggioranza hanno preso atto che le considerazioni fatte da me erano degne di approfondimento e che, probabilmente, una diversa e più oculata gestione del bilancio dell’Ente avrebbe consentito alla Provincia di non essere classificata quale Ente strutturalmente deficitario. Così la commissione si è impegnata a continuare il lavoro di verifica dei residui voce per voce. Purtroppo – dichiara Coletti – da luglio scorso fino ad oggi, la commissione, nonostante le richieste della minoranza, non ancora torna a riunirsi sullo specifico argomento. Nel frattempo l’Ente continua ad essere strutturalmente deficitario con conseguenze negative in termini di gestione ed erogazione dei servizi. Le riflessioni del centrosinistra muovono da un dato certo: la disponibilità di una somma di circa 20 milioni di euro nel conto dell’ente che permane sin da giugno del 2009, attribuibili – secondo Coletti – proprio ai residui passivi, cioè a delle somme impegnate e non utilizzate e che potrebbero tornare nella disponibilità dell’ente dopo l’accertamento dettagliato degli stessi. Oggi, dopo mesi e mesi, da parte del centrodestra arriva una conferma della teoria avanzata in maniera insistente e con caparbietà da me. In data 15 dicembre scorso i consiglieri di maggioranza Sisti, Di Rito, Scopino, Montepara e Di Paolo, hanno presentato un emendamento al piano triennale di investimento che dovrà essere approvato insieme al bilancio di previsione 2012, con il quale propongono di utilizzare circa dieci milioni di economie dei BOP per realizzare una serie di nuove opere pubbliche. Questo emendamento conferma così la mia tesi in quanto sostiene che nel bilancio dell’Ente ci sono dieci milioni di euro disponibili provenienti da economie degli anni precedenti. Giusto – dichiara Coletti – sono proprio quelli, in parte, che sono disponibili sul conto del tesoriere dell’ente e che sono camuffati nei residui passivi che nessuno vuole prendere in considerazione. Prima di utilizzare tali somme per ulteriori investimenti bisogna prima coprire il disavanzo di cinque milioni di euro presente nel consuntivo 2010 e poi procedere ad ulteriori spese con le somme rimanenti. Finalmente – aggiunge Coletti – dopo oltre due anni, dopo campagne oltraggiose al limite della sopportazione umana, sono gli stessi consiglieri di centrodestra che certificano la nostra tesi. Certo – conclude l’esponente del Pd – due anni sono troppi per comprendere l’alfabeto della pubblica amministrazione, ma…..non è mai troppo tardi!”.