Chieti. Il consigliere provinciale e capogruppo del Pd in Provincia a Chieti, Camillo D’Amico, ha inviato una lettera al presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e all’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Mauro Petrucci, sul riordino della rete scolastica provinciale.
“Mi ero permesso di sottolineare, nel Consiglio Provinciale dello scorso 20 dicembre 2011 – speiga D’Amico nella lettera – quando è stata approvata la proposta di riordino complessivo (ogni ordine e grado) della rete scolastica provinciale, che il ruolo della Provincia non era solo di ordine notarile bensì d’indirizzo perchè riconosciuto all’ente il ruolo di sintesi sul territorio amministrato. Questa mia considerazione esce confermata e rafforzata sia dalla deliberazione assunta dal Consiglio Regionale che dalle successive affermazioni dell’assessore delegato, Paolo Gatti, che ha esplicitato la …presa d’atto delle indicazioni pervenute dalle Province. Ancora una volta, a posteriori, trovo triste conferma sul ruolo, silente ed ubbidiente, dell’amministrazione provinciale nel non voler esercitare una funzione autorevole verso il territorio amministrato essendone interprete e sintesi delle istanze che da esso si elevano; visto l’accesso e strumentale dibattito mediatico sulla nostra (presunta) inutilità questa era un utile occasione per dimostrare l’esatto opposto.
Non voler disturbare i giochi, giochetti ed equilibri del grande manovratore politico occulto la vostra maggioranza e non interrompere sogni e dazi promessi a sindaci ed amministrazioni amiche sono state le caratteristiche che hanno evitato di formulare una proposta più realistica, rispondente alle necessità del territorio. Non sono stati alunni e studenti al centro delle preoccupazioni ma solo quelle della tenuta della vostra coalizione e di non scontentare i potentati locali. Le nostre proposte di merito alle correzioni suggerite per il dimensionamento delle scuole medie superiori e di quello del primo ciclo d’insegnamento (scuola dell’infanzia – medie inferiori) erano frutto di un confronto serrato con dirigenti scolastici, amministratori e sindaci del territorio ed affatto rispondenti ad esigenze politiche particolari; voi le avete respinte con motivazioni risibili ed imbarazzanti. Oggi è evidente a tutti il perché: solo e squisitamente per ragioni politiche di parte!!! Dopo aver incassato questo misero risultato, anche in ragione degli impegni manifestati al cospetto dell’intero Consiglio Provinciale. Vi chiedo e sollecito formalmente di attivare il tavolo tecnico istituzionale allargato alle organizzazioni sindacali e studentesche, ai sindaci interessati per produrre le debite e dovute correzioni al riordino deliberato alfine di renderlo più congruente le necessità del nostro territorio”.