Così commenta il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale di Chieti, Camillo D’Amico, sugli esiti delle comunicazioni fatte dal presidente Enrico Di Giuseppantonio.
“L’anno che si chiude – continua D’Amico – ha sostanziato uno dei peggiori in assoluto per la storia delle province in generale perché, unitamente ai comuni, sono state oggetto di un meditato e consapevole attacco mediatico facendole passare, tra i cittadini, come luoghi ove è annidata la casta e dove i costi della politica sono elevati; tutto ciò ha fatto il paio con misure dissacranti nelle cinque manovre finanziarie prodotte sia dal governo Berlusconi che di quello attuale di Mario Monti. Noi abbiamo un opinione diametralmente opposta e riteniamo che questi enti debbano trovare un riequilibrio all’interno di una più ampia manovra che ridisegni ruoli e competenze di ogni organo istituzionale previsto in costituzione. Volutamente abbiamo evitato la conferenza stampa di fine anno scegliendo, in alternativa, una capillare diffusione di una pubblicazione, a cura di tutti i consiglieri provinciali di centrosinistra, proprio allo scopo di tornare tra la gente informandola a domicilio su ogni argomento di spettanza provinciale. Purtroppo la litigiosità politica interna alla maggioranza è palese così come la dipendenza del presidente Di Giuseppantonio dagli uomini forti della Pdl tanto da aver ingessato ogni agibilità politica e la stessa autonomia affinchè si ponesse rimedio alla cacciata dell’ex assessore Silvio Tavoletta con il serio rischio di nullità anche di atti importati deliberati dalla giunta. Ci lusinga il fatto che loro apprezzino il nostro atteggiamento costruttivo avuto in questi anni – concòude il capogruppo del Pd – che sostanzia un pubblico riconoscimento ad aver fatto una costruttiva opposizione di merito ma per il 2012, che sarà un anno decisivo per il futuro sì per le province ma anche del recupero di autorevolezza nei confronti della Regione, sfidiamo Di Giuseppantonio & c. sul terreno della concretezza e non più solo al confronto delle parole. La prima prova sarà l’avvio della verifica dei residui attivi e passivi iscritti a bilancio da dove potranno venir fuori belle novità e fare giustizia di tante dicerie fatte a nostro danno in questi due anni e mezzo di amministrazione”.