Così esordisce il capogruppo del Pd alla Provincia di Chieti a commento dell’ancora non risolta questione del decimo assessore della giunta provinciale di Chieti nonostante i rigidi dettami statutari.
“Con le fosche previsioni sociali ed economiche del prossimo anno – continua D’Amico – ai cittadini poco interessa degli equilibri politici e della composizione della giunta provinciale di Chieti, in considerazione di un ente visto erroneamente come inutile frutto di una demagogica e strumentale campagna mediatica che da noi è stata fortemente accentuata dall’immobilismo di un amministrazione dimostratasi incapace di rendersi vitale e dinamica, ma non può così a lungo rimanere impunita per il mancato rispetto delle regole. Aspetto da giorni la risposta formale del ministero fornita alla prefettura su un preciso e puntuale quesito, circa la regolarità degli atti adottati dalla giunta riunitasi in maniera non conforme ai dettami statutari, anticipatami in maniera riservata ma non ancora pervenuta; parrebbe dare ragione alle nostre critiche osservazioni. I costi della politica provinciale potrebbero contenersi autoriducendo le indennità del presidente, dei componenti la giunta ed i gettoni di presenza dei consiglieri ma questo non è il problema vero bensì tutto è da intestare alle insite difficoltà politiche interne alla maggioranza a trovare una sintesi concreta al proprio interno la quale, con buona pace del vastese mai rappresentato, avrà una definizione premiando altre parti del territorio provinciale”.