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Provincia di Chieti, cosa riserva il 2012? Il commento di D’Amico (Pd)

Chieti. “Il 2012 sarà un anno sabbatico per le Province italiane pur se gratificate del mantenimento dei propri Consigli democraticamente eletti sino alla fine naturale dei loro mandati dal cosiddetto Decreto salva Italia, con prospettive e funzioni tutte ancora da scrivere e definire;  quella di Chieti, da tempo, è ormai monca di un rappresentante di  governo dopo la defenestrazione dell’ex assessore Silvio Tavoletta avvenuta per i perentori ordini della grigia eminenza, padrone assoluto ed indiscusso, del partito di maggioranza relativa della coalizione di centrodestra a guida Udc, che governa l’ente,  nonchè di tutti gli enti locali e strumentali di cui ne ha il timone nella direzione politica”.

Così esordisce il capogruppo del Pd alla Provincia di Chieti a commento dell’ancora non risolta questione del decimo assessore della giunta provinciale di Chieti nonostante i rigidi dettami statutari.

“Con le fosche previsioni sociali ed economiche del prossimo anno – continua D’Amico – ai cittadini poco interessa degli equilibri politici e della composizione della giunta provinciale di Chieti, in considerazione di un ente visto erroneamente come inutile frutto di una demagogica e strumentale campagna mediatica  che da noi è stata fortemente accentuata dall’immobilismo di un amministrazione dimostratasi incapace di rendersi vitale e dinamica, ma non può così a lungo rimanere impunita per il mancato rispetto delle regole. Aspetto da giorni la risposta formale del ministero fornita alla prefettura su un preciso e puntuale quesito, circa la regolarità degli atti adottati dalla giunta riunitasi in maniera non conforme ai dettami statutari, anticipatami in maniera riservata ma non ancora pervenuta; parrebbe dare ragione alle nostre critiche osservazioni. I costi della politica provinciale potrebbero contenersi autoriducendo le indennità del presidente, dei componenti la giunta ed i gettoni di presenza dei consiglieri ma questo non è il problema vero bensì tutto è da intestare alle insite difficoltà politiche interne alla maggioranza a trovare una sintesi concreta al proprio interno la quale, con buona pace del vastese mai rappresentato, avrà una definizione premiando altre parti del territorio provinciale”.