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Provincia, Fagnilli (Idv): Evitiamo il default del lavoro

Chieti. “Mentre sotto il solleone il presidente della Provincia di Chieti dialogava con quello di Pescara sul massimo sistema della Provincia Metropolitana senza accorgersi che il  tessuto produttivo provinciale si degradava ulteriormente tanto che in questo inverno ha raggiunto il livello di massima precarietà”.

E’ quanto afferma in una nota il consigliere provinciale Idv Palmerino Fagnilli che continua dicendo: “Alla crisi economica e quindi  occupazionale si aggiunge anche l’incrinatura delle relazioni industriali che nella nostra provincia coinvolge il più grande sito produttivo metalmeccanico. Ogni giorno siamo di fronte ad un vero bollettino di guerra e le problematiche delle aziende in crisi non riescono ad avere una soluzione che salvaguardi almeno in parte l’occupazione. È ovvio che l’operatività della Provincia di fronte alla situazione economica non ha dato i risultati sperati in quanto gestita in modo dilettantistico. Occorre immediatamente che la giunta provinciale, peraltro immobilizzata da lotte interne di maggioranza con destrutturazione e ristrutturazione di posizionamento prettamente personali, cambi registro e attivi politiche concrete, concertate e condivise per cercare di arginare una situazione economica veramente allarmante sotto tutti i punti di vista. Siamo giunti oramai al momento delle scelte. Di fronte ad uno scenario economico così preoccupante, occorre superare le vecchie logiche  ed operare con mentalità nuova d’integrazione tra le istituzioni, le associazioni di categorie, le organizzazioni dei lavoratori ed il sistema del credito (banche e consorzi di garanzia). La Provincia deve diventare  luogo di confronto in cui trovano spazio i contributi di tutti i soggetti interessati.
Occorre quindi creare una Unità di crisi con l’obbiettivo di: interagire con le altre istituzioni e monitorare le situazioni di crisi; controllare l’efficacia degli strumenti attivati per contrastare la crisi ed i suoi effetti; informare i cittadini e le aziende relativamente alle misure sul credito disponibile a livello locale; informativa e sviluppo degli strumenti economico-giuridico per la ripresa delle attività (contratti di rete);
In sostanza bisogna urgentemente utilizzare, seguendo il felice esempio di alcune altre Provincie italiane che già da tempo hanno adottato simili soluzioni, lo strumento dell’ Unità di crisi, ponendo la massima attenzioni alle specificità in modo da trovare risposte celeri alle varie situazioni eliminando nel contempo interventi di facciata.
Ciò perché è di straordinaria evidenza come, nel territorio provinciale, le nuove povertà aumentano e si affacciano sul triste scenario della crisi attraverso il dignitoso e silente ingrossarsi di coloro che trovano ristoro e riparo presso la Caritas e il Banco alimentare. In questo senso – conclude Fagnilli – la Provincia non può mancare l’obbiettivo e dare un senso alla sua esistenza di ente locale prima di voli pindarici metropolitani e di interventi solamente mediatici, tenendo ben presente che i fallimenti non sono solo finanziari ma prettamente sociali”.