Chieti. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, domani giovedì 2 marzo 2017 parteciperà a Roma, davanti alla sede del Parlamento, insieme agli altri Sindaci e Presidenti di Provincia abruzzesi, alla manifestazione di protesta contro le “deboli” misure previste dal Governo nazionale contenute nel Decreto n. 8/2017 in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici 2016/2017.
Gli amministratori abruzzesi, che muoveranno da piazza Santi Apostoli in direzione piazza Montecitorio, chiederanno il rafforzamento di agevolazioni contributive e fiscali, maggiori risorse a sostegno delle attività produttive e degli stessi enti pubblici chiamati a risanare un patrimonio fortemente compromesso dagli eventi calamitosi e, soprattutto, il ristoro dei danni causati dall’eccezionale nevicata di metà gennaio. Una delegazione verrà poi ricevuta da rappresentanti istituzionali nazionali.
“La manifestazione – commenta il Sindaco Di Primio – non sarà una carnevalata, come sostiene il presidente della Regione, ma la risposta del territorio alla incapacità della Regione di dare soluzioni ai Comuni e ai cittadini abruzzesi. Come amministratori – prosegue il Sindaco – ci sentiamo soli nel fronteggiare il post emergenza terremoto, che ha colpito soprattutto il teramano, e il post emergenza maltempo che ha colpito tutto l’Abruzzo, continuando a sostenere spese ingenti e cercando di dare quelle risposte che i cittadini si aspettano dalle istituzioni. Ma sono azioni che stiamo compiendo con le nostre sole forze e soprattutto con bilanci incapienti a coprire le somme necessarie al ripristino delle strade, delle frane e della messa in sicurezza del territorio. Ci aspettiamo che il Governo presti attenzione alle fasce tricolori, a chi sta vivendo questo post emergenza in prima persona utilizzando le proprie risorse, per altro insufficienti, per risolvere i problemi. Chiederemo al Governo – evidenzia il Sindaco – 1) di dare risposte immediate perché ci siano fondi per la sicurezza delle scuole; 2) che si faccia chiarezza normativa su quali debbano essere i criteri perché un plesso scolastico possa essere considerato sicuro piuttosto che necessitante di interventi; 3) che ci siano le coperture finanziarie per i lavori che stiamo eseguendo per mettere in sicurezza il territorio dopo la straordinaria ondata di maltempo di gennaio. Abbiamo responsabilità dirette e chiediamo che tutti – Regione e Governo – si assumano le proprie responsabilità non lasciando i Comuni e i cittadini da soli. Le Istituzioni centrali hanno il dovere di intervenire con provvedimenti sostanziali e immediati: è in gioco la sicurezza dei cittadini e l’economia delle nostre realtà”.