E’ quello che ha detto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio a margine dell’incontro di presentazione del progetto “Riscoperta e valorizzazione della biodiversità del territorio teatino” ed ha poi continuato dicendo: “Tale progetto, che coinvolge Associazioni, Comuni e scuole, rappresenta un modo per ricostruire la nostra storia, farne acquisire consapevolezza ai più giovani ed offrire nuove opportunità imprenditoriali. Sono convinto che il coltivare nelle menti delle nuove generazioni la cultura della conoscenza e l’esaltazione delle eccellenze del territorio sia la strada giusta se vogliamo che la nostra regione venga percepita per davvero come la “regione verde d’Europa” in grado di salvaguardare il proprio territorio e, nel contempo, di mettere al servizio della redditività le nostre peculiarità. Ho già avuto modo di dire che il modello al quale credo fortemente è quello perseguito da territorio dell’Alto Adige, certamente un territorio diverso dal nostro per caratteristiche fisiche e culturali, ma da prendere ad esempio quanto alle sue capacità di esaltare la biodiversità come promozione”.
“L’amministrazione comunale del sindaco Di Primio – ha dichiarato l’assessore De Matteo – in collaborazione con l’Assessorato regionale alle Politiche Agricole, le associazioni di riferimento tra le quali, Slow Food e Col diretti, le scuole e i Comuni viciniori, ha inteso promuovere il progetto Riscoperta e valorizzazione delle biodiversità del territorio teatino finalizzato alla riscoperta e valorizzazione delle specie agricole autoctone del nostro territorio e dei prodotti in via d’estinzione. La volontà di salvaguardare tali specie ed incentivare il loro utilizzo, si inquadra, infatti, nelle tante attività che il Settore Politiche Ambientali del Comune di Chieti promuove nell’ottica della formazione ed educazione alla logica dello sviluppo sostenibile dei cittadini, in particolare dei giovani in età scolare. Infatti il progetto si pone l’obiettivo di riscoprire i prodotti della terra e dei suoi derivati che la moderna concezione agro industriale tende a far dimenticare. Ritengo, inoltre, che non sia di secondaria importanza il vedere in queste produzioni anche un’occasione di integrazione del reddito per gli agricoltori-custodi delle biodiversità e di quanti presteranno la loro opera per la salvaguardia dei prodotti dimenticati, divenendo veri e propri custodi della biodiversità. Il lavoro di recupero delle specie agricole e della conservazione del patrimonio genetico non sarà limitato al territorio della Città di Chieti ma interesserà anche i Comuni viciniori che storicamente fanno capo a Teate, e che presentano caratteristiche geomorfologiche, climatiche e agronomiche simili. Riusciremo così a sviluppare un progetto integrato e sicuramente innovativo che, partendo dall’analisi del territorio, arrivi alla diffusione dei prodotti della nostra terra e alla conoscenza delle tradizioni popolari ad essi collegati creando un legame indissolubile tra ambiente, agricoltura, turismo tematico, enogastronomia e formazione. Il progetto si svilupperà nel corso di tre anni: nel primo sono stati individuati i partners, le specie da proteggere ed effettuata la formazione dei tutor. E’ stata inoltre lanciata una campagna di ascolto che ha coinvolto 1000 alunni delle scuole primarie e secondarie di Chieti. Nel secondo anno le attività saranno estese a tutte le comunità che aderiranno al progetto, verranno isolate alcune specie che rischiano l’estinzione ed insieme con l’Assessorato regionale alle Politiche Agricole, l’ARSSA, Slow Food e l’Università si provvederà al recupero dei genomi autentici e alla loro conservazione. Nel terzo anno raccoglieremo i prodotti recuperati grazie al progetto e li inseriremo a pieno titolo nei menù delle mense scolastiche offrendo quindi agli alunni la possibilità di utilizzare ed assaporare prodotti sani e a chilometro zero. Infine sarà redatto un libro in cui saranno riportate tutte le attività svolte e i risultati raggiunti. Nel 2012, che la Comunità Europea ha dichiarato Anno della Biodiversità il Comune di Chieti parteciperà ad un importante bando europeo al fine di ottenere i finanziamenti necessari all’implementazione del progetto”.
“Sono lieto – ha dichiarato l’assessore Febbo – che il Comune di Chieti si sia reso attore di questo progetto. Bene si fa a parlare di biodiversità e di agricoltura con le nuove generazioni perché per troppo tempo si è tralasciato di affrontare il problema dei danni arrecati all’ambiente. La Regione, e per essa il mio Assessorato, è particolarmente impegnata nella valorizzazione dei prodotti della nostra tradizione tant’è che ha approvato di recente una legge sul Chilometro Zero. Auspico un sempre maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni in progetti che abbiamo come finalità la loro riscoperta. Ritengo infatti sia giusto far comprendere ai giovani che nella nostra società vi è un surplus di produzione che fa si che vengano sprecate dai 20 ai 22 milioni di tonnellate di cibo ogni anno, una quantità con la quale potrebbero venire sfamati 44 milioni di persone. Sono, pertanto, lieto che, su tali iniziative, tanti amministratori locali siano pronti al dialogo e sono certo che il progetto sulla biodiversità centrerà l’obiettivo”.