L’impianto sorgerebbe a poche centinaia di metri dalle prime abitazioni ed è addirittura confinante con il Centro Agroalimentare più grande d’Abruzzo.
“Si tratta di un impianto di trattamento che dovrebbe gestire migliaia di tonnellate all’anno di rifiuti” si legge ancora nella nota “tra cui le morchie di serbatoi di idrocarburi che presentano altissime concentrazioni di idrocarburi pericolosi quali benzene, toluene ecc. L’Ecopetrol ha ricevuto il parere positivo dal Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo e ora aspetta il parere della conferenza dei servizi che dovrà rilasciare o meno l’Autorizzazione Integrata Ambientale, procedura che si occupa di verificare le emissioni e tutto quanto concerne lo svolgimento delle attività che dovrebbero essere realizzate nel sito”. Nei giorni scorsi, il WWF ha partecipato a diversi incontri durante i quali ha incontrato, assieme ai cittadini, l’amministrazione comunale di Cepagatti. In tali occasioni l’associazione ha ribadito la contrarietà all’intervento sotto molteplici aspetti. “In primo luogo, non è stata la Regione ad individuare il sito per localizzare un’attività così potenzialmente pericolosa ma la ditta, che ha operato la scelta tenendo conto di pochi e generici requisiti della Regione. Il WWF da tempo chiede alla Regione di individuare aree idonee in maniera molto più dettagliata utilizzando le tecniche informatiche GIS che ormai si usano in tutta Europa. In secondo luogo il WWF contesta la localizzazione dell’intervento in un’area che ha l’aria già fortemente inquinata. La centralina Arta più vicina, quella S. Teresa di Spoltore, vede livelli di inquinamento dell’aria tra i più alti d’Italia, con oltre 120 superamenti per le PM10 (a fronte di un limite di 35 giorni/annui). L’Ecopetrol emetterebbe in atmosfera, per stessa ammissione della ditta, i Composti Organici Volatili (COV), oltre a polveri”. Infine l’associazione ritiene che “la localizzazione sia molto rischiosa in caso di incendio, visto che potenzialmente si interesserebbe il limitrofo Centro Agroalimentare”. Per questo il WWF ha diffidato venerdì scorso la Regione Abruzzo e gli altri enti partecipanti alla conferenza dei servizi, affinchè neghino l’Autorizzazione Integrata Ambientale. L’associazione ha inoltre chiesto di essere ascoltata dalla Conferenza dei Servizi.