Nel dettaglio, ai Comuni del cratere sono stati trasferiti 4,8 milioni di euro, ai Comuni afferenti ai COM quasi 1,2 milioni e per i Comuni fuori cratere 252 mila euro. Un ulteriore trasferimento è stato disposto in favore della Provincia dell’Aquila per un importo di circa 4 milioni, relativo al 50 per cento del contributo straordinario concesso per l’esercizio finanziario 2011. La Struttura per la Gestione dell’Emergenza precisa, inoltre, che il 23 novembre è stato depositato, presso la filiale competente della Banca d’Italia, il mandato disposto in favore del Comune dell’Aquila relativo al contributo di autonoma sistemazione per la mensilità di ottobre per un importo pari ad 3,2 milioni di euro.
Notizie tranquillizzanti, certo, alle quali tuttavia si contrappone la denuncia Alessandra Mottola Molfino, presidente nazionale di Italia Nostra: “a 2 anni e 8 mesi dal terremoto il centro storico de L’Aquila è vuoto, chiuso, non restaurato, abbandonato. Un buco nero, una rotonda spartitraffico. Intorno si è costruito e si sta costruendo una città provvisoria senza progetto e senza regole, nella più totale anarchia”.
Secondo Italia Nostra, “le 19 new-town sono state costruite su terreni vergini, scempiando paesaggi integri, senza servizi sociali, né possibilità di relazioni. Perfino alcune istituzioni culturali e
universitarie abbandonano le sedi nel centro storico per ricollocarsi nella caotica periferia. Mancano regole certe per il restauro del centro storico e per la ricostruzione, perché è tutto ancora nelle mani della Protezione Civile e dei suoi commissari”.
Italia Nostra chiede, dunque, che vengano restituiti ai cittadini e agli organismi previsti dalle leggi
ordinarie il diritto e le risorse necessarie per restaurare i monumenti, le piazze, le case e pianificare il rinascimento della città e del territorio. “Chiediamo che cessino le illegalità di gestione straordinaria affidata ai commissari e chiediamo ancora una volta le dimissioni del commissario della Protezione Civile per i beni culturali dell’Aquila e dell’Abruzzo, Luciano Marchetti. Chiediamo che siano applicate le pratiche di tutela dei centri storici e del restauro urbano della città antica. L’Aquila non deve diventare un outlet-Disneyland”.