Chieti. “Il bilancio secondo noi di Fli non è attendibile perchè ci sono crediti non esigibili. Il Comune ha speso di più di quanto poteva. Secondo noi non è possibile dare spazio a residui attivi per delle spese in conto corrente. Questo altera il saldo contabile all’interno del Patto di Stabilità. Tra l’altro le previsioni sono state sottostimate rispetto al necessario. Si tratta di costi importanti come scuole, acqua, TARSU e vanno dal 2001 al 2010. Quindi noi in Consiglio non daremo parere favorevole. C’è un problema di coordinamento, ad esempio il Collegio dei Revisori dei Conti e gli amministratori non vanno di pari passo”.
E’ quello che ha detto questa mattina Alessandro Carbone in un incontro dei vertici locali di Fli in cui si è parlato della delibera per l’assestamento di bilancio che sarà all’odg del Consiglio Comunale di Chieti il prossimo lunedì.
“Nasce tutto dal nostro non voto sugli equilibri – ha continuato Silvio Tavoletta – noi abbiamo votato positivamente del bilancio consuntivo 2010. Tutti i gruppi hanno votato dicendo che si votava questa delibera, ma tenendo presente quello che diceva il Collegio dei Revisore dei Conti. L’amministrazione non ha cognizione di quello che succede alle partecipate alle quali si danno molti soldi. Poi si diceva che ci si doveva stare attenti ai debiti fuori bilancio. Noi non siamo attaccati a nessun tipo di poltrona, cosa diversa che accade con Melideo che dice che c’è una procedura sbagliata, ma è stato sempre così, a noi non interessa il passato. Siamo andati in Commissione Bilancio e non c’era la delibera per l’assestamento. Il referto del Collegio dei Revisori dice che ci sono delle irregolarità nella gestione. Il bilancio non è veritiero perchè si pagano le spese correnti con dei residui attivi degli anni passati. Il problema è che così si viola il Patto di Stabilità prendendo degli impegni che non sono dell’anno in corso, quindi la delibera non è veritiera ed è per questo motivo che invitiamo i consiglieri a non votarla. Si deve pensare ai servizi e non a feste, festini ed altro perchè i soldi non ci sono. Il problema è di organizzazione, c’è bisogno di una politica da buon padre di famiglia, ad esempio si potrebbe spendere di meno per il Teatro Marrucino. Qui stiamo facendo gli equilibristi sull’orlo di un baratro, non bisogna scherzare con i numeri. La cassa oggi è negativa per 10 milioni di euro”.
Francesco Rapino